Teatro in miniera
Giugno 4, 2003 in Spettacoli da Momy
La miniera come spazio di lavoro, fatica, sofferenza e morte è l’ideale scenografia per “Parole nel silenzio. Cinque racconti di miniera”, l’ultima fatica di Assemblea Teatro in corso di svolgimento, fino al 15 giugno prossimo, negli spazi della Miniera Paola di Prali gestiti dall’Associazione Museo Scopriminiera.
Un pokerissimo di autori, Bruno Arpaia, Massimo Carlotto, Erri De Luca, Laura Pariani e Gabriele Romagnoli, per cinque racconti ambientati nelle viscere della terra, che prenderanno forma in un allestimento dove la parola e la musica si alterneranno per regalare emozioni e suggestioni. Copioni molto diversi tra di loro ma accomunati dalla presenza di una miniera multiforme simbolo ora di progresso e lavoro, ora di pericolo e morte, sempre comunque testi di grande impatto emotivo ad iniziare dalle pagine di Bruno Arpaia che partendo dalla lenta agonia dei minatori spagnoli delle Asturie arriva al resoconto di una moderna discesa nel cuore della terra.
Miniera anche luogo di morte, si diceva, ed esemplare è in questo senso lo scritto di Erri De Luca dove si focalizza lo scontro uomo-miniera in una lotta per la sopravvivenza che spesso in passato ha visto perire centinaia di innocenti lavoratori rimasti prigionieri nel ventre fumoso della terra vittime della trascuratezza e della negligenza umana.
Di stampo cinematografico la breve sceneggiatura per cortometraggio di Gabriele Romagnoli ambientata, in piena dominazione nazista, in un paese accanto ad una miniera teatro di un estremo sacrifico umano cui l’intera comunità deve la propria salvezza: ed ancora miniera anche come luogo di lavoro “off limits” ad una presenza femminile il cui ingresso, secondo la ricostruzione di Laura Pariani, è anzi visto come evento nefasto nonché causa di morti e disgrazie: il tutto per concludere con il messaggio di speranza offerto da Massimo Carlotto con la vicenda dell’ingegnere tedesco Carlo Marx e della sua riserva di piombo argentifero e zinco chiamata Su Zurfuru. Progresso tecnologico in nome di un futuro più vivibile che si trova a dover fare i conti con l’ostinazione di un’intera comunità restia alle innovazioni.
Per Renzo Sicco e la sua Compagnia una nuova prova di teatro impegnato che vuole collegare passato e presente andando alla ricerca di quel potenziale emotivo che solo la “parola teatrale” è in grado talvolta di regalare: le musiche dal vivo di Luca Zanetti e Giacomo Gilio contribuiscono alla creazione di un’atmosfera atemporale ancor più impreziosita dal suggestivo fascino degli spazi della miniera.
Parole nel silenzio. Cinque racconti di miniera
di Monica Mautino