Torino, una meta con tanti spunti per tutto l’anno (’12 e ’13)
Dicembre 19, 2013 in Attualità, Viaggi e Turismo da Claris
Una delle principali funzioni di Traspi.net dalla sua nascita, oltre dieci anni fa, è occuparsi del territorio di Torino e della sua provincia, esaltandone gli aspetti positivi e potenzialmente interessanti per i turisti o per gli stessi torinesi in cerca di spunti per trascorrere una giornata diversa. Restando pienamente convinti che la promozione del territorio sia molto importante per tutti i lettori, questa sarà una pagina in continuo progredire con notizie relative al territorio, curiosità, indiscrezioni e informazioni per pianificare visite e minivacanze.
19 dicembre 2013
Idee culturali per le feste: Scena madre a Racconigi e Signore e signori del Rinascimento all’Armeria Reale
Le feste natalizie sono l’occasione per dedicare più tempo all’arte e alla cultura. Alla più nota e già ampia offerta del Piemonte, segnaliamo due nuove proposte: Scena madre, una serie di modelli per una storia dell’architettura scenica, al Castello di Racconigi sino all’11 gennaio 2014 e Signore e signori del Rinascimento italiano all’Armeria Reale di Torino.
Sta riscuotendo un grande successo di pubblico la mostra “Scena Madre. Modelli per una storia dell’architettura scenica” al castello di Racconigi, aperta al pubblico sino all’11 gennaio 2014. Lungo il percorso dell’Appartamento di Mezzodì, riaperto al pubblico per l’evento, i visitatori possono ammirare quaranta modellini che riproducono meccanismi, impianti scenici e macchinerie teatrali realizzati dalla Scuola di Scenografia dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Partendo dal periodo della Grecia classica con le ricostruzioni di Epidauro e Priene si proseguirà attraverso le varie epoche che maggiormente hanno caratterizzato le evoluzioni degli spazi scenici fino ad arrivare alle soglie del XX° secolo. Un video mostrerà i movimenti dei vari modellini e l’utilizzo che risultava sul palcoscenico, mettendoli in relazione con sequenze di noti film in cui la scenografia e il teatro diventano protagonisti principali.
La mostra è stata realizzata da Valeria Piasentà e Massimo Voghera con la collaborazione di Roberto Medico. Si tratta di un progetto in cooperazione tra Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Teatro della Terra, con il sostegno e il contributo della Regione Piemonte e dell’Accademia Albertina di Belle Arti, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte,della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, il Castello di Racconigi, il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Piemonte Europa.
Fino all’11 gennaio 2014. Orario dalle 9 alle 19. dal martedì alla domenica, chiusa il lunedì.
Signore e signori del Rinascimento italiano, da domani all’Armeria Reale di Torino
Venerdì 20 si inaugura in Armeria Reale la mostra “Signore e signori del Rinascimento italiano”. Un percorso attraverso le collezioni del medagliere e Con l’immaginazione del Palagi.
Frutto della collaborazione tra Soprintendenza per i Beni storici e artistici e Soprintendenza per i Beni archeologici la doppia esposizione, nello spazio prezioso e raccolto della Sala del Medagliere, mostra al pubblico alcuni significativi esempi di medaglie celebrative e vasi antichi ‘da collezione’.
Nelle vetrine laterali della Sala è esposta una parte della ricchissima collezione di medaglie, monete e sigilli raccolta da Carlo Alberto: il percorso proposto è dedicato ad alcune tra le più interessanti e importanti figure di signori del Rinascimento italiano, letti attraverso le medaglie celebrative gettate da celebri scultori e incisori: la celebrazione dinastica, che si veste spesso di simboli ed allegorie classiche, si esprime in forme raffinate grazie a Pisanello, a Matteo de’ Pasti, a Sperindio da Mantova a Gian Cristoforo Romano e a Bertoldo di Giovanni. I ritratti di Ludovico II e Francesco II Gonzaga, di Lionello, Ercole e Isabella d’Este, di Lorenzo de’ Medici, di Sigismondo Pandolfo Malatesta evocano lo splendore culturale delle corti italiane fra XV e XVI secolo. Tra le medaglie, tutte di straordinaria qualità, si segnalano la medaglia con il ritratto di Isotta degli Atti, opera di Matteo de’ Pasti, e quella di Pisanello con il profilo di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini e di Fano, suo sposo. Con un ideale immedesimarsi nella volontà di Pelagio Palagi (1775-1860), nell’ottica di un collezionismo ricercato, attento alla qualità e all’estetica, tra i vasi delle collezioni conservati nei depositi del Museo di Antichità sono stati selezionati dieci esemplari di fattura eccellente, di grandi dimensioni e con decorazioni figurate tali da essere ben apprezzabili nella nuova collocazione nei raffinati armadi progettati dall’artista. Nell’intento di offrire, inoltre, un’idea di collezione completa e particolareggiata, i vasi scelti appartengono a produzioni e hanno forme e provenienze diversificate. Due anfore a figure nere da Chiusi, acquistate dal direttore del Museo di Antichità Ariodante Fabretti nel 1873, e un cratere a campana a figure rosse di provenienza sconosciuta, dalle vecchie collezioni archeologiche dell’allora Regio Museo dell’Università, offrono uno sguardo sulle produzioni attiche tra VI e IV secolo a.C.; due crateri a campana, uno skyphos e due pelikai, tutti parte della collezione di Luigi Moschini acquistata da re Carlo Felice nel 1828, consentono una panoramica sull’ampia produzione a figure rosse apula del IV secolo a.C. e si confrontano con le due grandi anfore di tipo panatenaico, ancora delle “vecchie collezioni”, esempi della produzione figurata lucana del terzo quarto del secolo.
L’ingresso all’Armeria Reale è dalla biglietteria del Polo Reale a Palazzo Reale, con orario dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18), chiuso il lunedì.
19 novembre 2013
Pronti via con il Doppio sogno e il Tesoro di Marengo
Due importanti novità, anzi tre, arricchiscono il panorama espositivo e culturale torinese. LA prima novità, doppia, è la mostra “Doppio Sogno: pittura e scultura al Polo Reale di Torino” che, come dice il titolo ha due momenti e punti clou: dal 14 novembre al 9 marzo 2014 le sculture all’aperto negli spazi del Polo Reale, e dall’11 dicembre al 9 marzo 2014 la pittura del Novecento nei nuovi locali espositivi di Palazzo Chiablese.
L’altra novità di prestigio è il nuovo allestimento del Tesoro di Marengo presso il Museo di Antichità.
“Doppio Sogno” è il titolo scelto per il percorso tra scultura e pittura che si inaugura il 14 novembre con la prima parte dedicata alla scultura negli spazi all’aperto del Polo Reale e l’11 dicembre con la seconda parte rivolta alla pittura nei nuovi spazi espositivi del Polo Reale a Palazzo Chiablese, in piazzetta Reale.
A cura di Luca Beatrice e Arnaldo Colasanti, “Doppio Sogno” è una mostra che indaga immagini contrapposte e complementari attraverso linguaggi e simboli in relazione e opposizione: pittura e scultura, interno ed esterno, modernità e reminiscenza del classico, realismo e onirico, figurazione e contemporaneità, immagine e parola scritta.
Dal prossimo 14 novembre al 9 marzo 2014, la prima parte del percorso si presenta come una passeggiata all’aperto tra sculture monumentali o di grandi dimensioni, installate negli spazi del Polo Reale.
Il percorso tracciato dalle opere permette di conoscere e scoprire il Polo in tutte le sue componenti. Dalle figure femminili interpretate da Francesco Messina, Giuliano Vangi e Giuseppe Bergomi, allestite rispettivamente nel Cortile di Palazzo Chiablese, nella Sala degli Svizzeri di Palazzo Reale e nel Cortile di Palazzo Reale, si passa a soggetti d’ispirazione mitologica come il Teseo Screpolato di Mitoraj e l’Ulisse di Manzù, o ancora a temi biblici rappresentati da Fuga da Sodoma di Antonietta Raphaël Mafai. Monumentali le opere di Giuseppe Maraniello e Marino Marini, le sculture di Augusto Perez – Crepuscolo e Crocifisso di Apollo del Belvedere – e le Black Hands di Patrizia Maïmouna Guerresi, collocate in Piazzetta Reale. Rivelano, infine, un impianto di matrice contemporanea i soggetti scelti dal canadese Wiliam Hadd McElcheran, con l’installazione Businnessman lungo lo Scalone di Palazzo Chiablese. Velasco Vitali presenta il Branco, allestito nell’area del Teatro Romano del Museo Archeologico, mentre un assemblaggio di strumenti a fiato è proposto nell’opera di Arman, Flon Flon, 1990 disposto lungo i portici di Palazzo Reale.
Un’esposizione en plen air, Doppio Sogno, che accompagnerà il pubblico torinese e non solo, nel cuore della città, in una promenade tra le opere di alcuni dei principali protagonisti della scultura del ‘900, nazionale e internazionale.
La seconda parte della mostra, dall’11 dicembre al 9 marzo 2014, inaugura invece i nuovi spazi espositivi di Palazzo Chiablese (ingresso da Piazzetta Reale). Circa 1.000 mq che un tempo ospitavano la collezione e la biblioteca dell’ex Museo del Cinema, saranno dedicati a servizi e mostre.
Al Museo di Antichità ai inaugura oggi il nuovo allestimento del Tesoro di Marengo, un complesso composto da 31 oggetti di argento e da molte piccole lamine accartocciate, datato tra la seconda metà del II e l’inizio del III secolo d.C.
Il Tesoro, ritrovato nel 1928 e dal 1936 esposto al Museo di Antichità di Torino, raccoglie elementi di arredo e cultuali, che lo fanno ritenere il frutto del saccheggio di un sacello privato o di un santuario: oltre al busto dell’imperatore Lucio Vero (161-169 d.C.), fasce decorative e con simboli del potere imperiale o allusivi ad attività militari. Gli argenti, ritrovati schiacciati e accartocciati per ridurne l’ingombro, sono stati occultati tra la metà del III e il principio del V secolo d.C., un periodo di scorrerie barbariche e di saccheggi.
Il nuovo, suggestivo allestimento finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, offre ai visitatori la possibilità di ammirare i preziosi manufatti esposti in vetrine di avanzata tecnologia. Per valorizzare adeguatamente questa straordinaria collezione di argenti, sono stati ideati innovativi materiali didascalici, grafici, audio e video.
E’ il primo intervento che la Consulta realizza nel settore dei beni archeologici. Particolare impegno è stato dedicato per migliorare la fruizione delle opere da parte delle persone non vedenti o ipovedenti: oltre alle didascalie in braille, sono stati eseguiti il rilievo 3D e il modello matematico, indispensabili per le realizzazioni in resina di due opere, il Busto di Lucio Vero e la Fascia con ghirlanda di spighe.
Dopo la recente inaugurazione del nuovo Percorso di salita alla Torre Campanaria della Cattedrale di Torino, che offre al pubblico un punto di vista privilegiato su tutta l’estensione delle cinque realtà museali che costituiscono il Polo Reale – Palazzo Reale, Biblioteca, Armeria, Galleria Sabauda e Museo Archeologico – l’allestimento del Tesoro di Marengo costituisce un nuovo tassello dell’impegno della Consulta per il patrimonio storico-artistico cittadino.
La Consulta lavora dal 1998 al Progetto del Polo Reale di Torino e dal 2009 collabora con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte alla definizione della nuova realtà, mettendo a disposizione le conoscenze e le capacità gestionali ed organizzative del tessuto imprenditoriale delle Aziende Socie.
Museo di Antichità – Polo Reale di Torino – Orari dal martedì a sabato: dalle 8.30 alle 19.30
domenica e festivi: dalle 14.00 alle 19.30
La biglietteria chiude alle ore 18.00
Ultima visita alle ore 18.30
Giorni di chiusura: lunedì
7 ottobre 2013
Come sta la Cappella della Sindone di Torino?
Procede speditamente il cantiere di riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone, consegnato il 30 aprile 2012 all’impresa Arcas di Torino. Si tratta della fase più delicata e complessa dell’intervento da attuare sulla Cappella, che prevede la sostituzione di circa 1.550 elementi di marmo gravemente danneggiati dall’incendio (su un totale di circa 5.450), per i quali non è stato possibile prevedere il solo consolidamento. Essi dovranno essere sostituiti per restituire alla Cappella la propria capacità portante. I rimanenti conci sono già stati oggetto di consolidamento e saranno integrati, in un successivo appalto, con malte appositamente formulate.
Ad oggi, dopo 17 mesi di cantiere, sono stati eseguiti tutti i rilievi topografici, i modelli tridimensionali e i prototipi in polistirolo dei conci lapidei da sostituire e sono stati realizzati tutti gli interventi previsti in progetto al primo e al secondo livello della Cappella. Nello specifico sono state smontate e sostituite, dopo aver messo a punto e realizzato i sistemi provvisionali necessari, le 13 colonne dell’ordine minore al primo livello della Cappella, interamente realizzato in marmo nero, tutte le lesene dell’ordine maggiore (previi i consolidamenti alla base delle stesse), le colonne e i conci dell’arco sghembo di affaccio verso il Duomo e quelli della trabeazione del vestibolo Nord Ovest. Al secondo livello, realizzato in marmo grigio, sono stati smontati e sostituiti i conci di 5 occhi su 6 e i 3 archi del bacino tronco nelle porzioni da sostituire.
Sono stati inoltre portati a termine i consolidamenti delle murature laterizie retrostanti i conci lapidei smontati, i consolidamenti degli archi in muratura del cestello e degli archi in muratura dei finestroni, i consolidamenti dei costoloni esterni e degli archi di scarico dei costoloni nel cunicolo del tamburo.
Parallelamente alle lavorazioni del cantiere prosegue nel frattempo la produzione in laboratorio dei conci da sostituire al terzo e al quarto livello della Cappella realizzati in marmo grigio. Sono inoltre in corso la posa in opera e la tesatura delle catene in acciaio in corrispondenza del cestello e la realizzazione delle opere provvisionali necessarie alla sostituzione dei conci del terzo e del quarto livello della Cappella. Nei giorni scorsi è stata messa in carico la struttura di puntellazione situata in corrispondenza del quarto ordine di archetti del cestello funzionale alla sostituzione dei tre ordini inferiori dello stesso.
In cantiere è dispiegata una forza lavoro media di 30 unità, alla quale deve sommarsi il personale impiegato nel laboratorio di lavorazione del marmo, il personale addetto ai rilievi, alla restituzione grafica e alla modellazione dei conci, il personale addetto alla documentazione dei lavori, alla individuazione delle modalità operative da sottoporre all’approvazione della Direzione dei Lavori nonché lo staff dell’Impresa Arcas deputato alla direzione del cantiere. Complessivamente si contano tra le 45 e le 50 persone.
I lavori, che ammontano all’incirca a 8,7 milioni di euro, nel loro complesso prevedono:
la sostituzione o il consolidamento, a seconda delle situazioni, delle colonne in marmo dell’ordine minore e la sostituzione delle lesene dell’ordine maggiore;
lo smontaggio e il rimontaggio dell’arco sghembo, dell’architrave di appoggio dello stesso e delle due colonne di affaccio verso il Duomo;
lo smontaggio e il rimontaggio degli archi e degli occhi del bacino tronco;
il consolidamento delle murature del cunicolo alla base del loggiato e delle murature dei pilastri del loggiato;
la riparazione e la messa in tiro della catena esistente dei finestroni, l’inserimento delle nuove catene del cestello e dei finestroni;
il consolidamento e il ripristino dei costoloni esterni e degli archi in muratura del cestello;
l’inserimento della cerchiatura esterna alla base del tamburo;
la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo lungo tutta la circonferenza;
il consolidamento degli archi di scarico dei costoloni nel cunicolo superiore del tamburo;
lo smontaggio e il rimontaggio dei tre ordini inferiori del cestello e il consolidamento del quarto, quinto e sesto ordine;
il consolidamento degli archi in muratura dei finestroni;
lo smontaggio dei conci lapidei del loggiato;
la rimozione degli incatenamenti provvisionali esistenti.
I lavori dovranno concludersi entro la fine del mese di marzo 2014.
Per giungere al completamento del restauro della Cappella della Sindone restano successivamente da realizzare alcuni lavori indispensabili nell’ottica della riapertura della Cappella stessa, quali i lavori di integrazione volumetrica e finitura superficiale dell’apparato decorativo interno, il restauro delle superfici esterne, incluso il rifacimento di tutti i serramenti lignei, il restauro degli elementi bronzei, la rifunzionalizzazione impiantistica e lo smontaggio dell’imponente struttura interna di presidio e degli apprestamenti di cantiere, per i quali la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte è attualmente impegnata nel reperimento dei fondi necessari alla copertura finanziaria.
30 settembre 2013
Come diventare giardiniere d’arte per giardini e parchi storici
Nel corso dell’importante convegno internazionale “Marcellino e Giuseppe Roda. Un viaggio nella cultura del giardino e del paesaggio” svoltosi a Racconigi dal 22 al 24 settembre 2005, è stato trattato il tema della formazione del giardiniere che opera nei giardini e parchi storici.
Il dibattito ha più volte sottolineato la distanza tra una tradizione ottocentesca che vedeva operatori propedeuticamente istruiti a spese dei principi/committenti e la realtà italiana attuale di carenza assoluta di percorsi didattici formativi specifici e di qualità.
In particolare per quanto riguarda la manutenzione/restauro dei giardini demaniali, si è constatato che alcune figure professionali interne all’Amministrazione dei Beni Culturali e Ambientali sono ormai residuali, mentre le ditte esterne appaltatrici dei lavori – che sempre più frequentemente assolvono interamente alle necessità di manutenzione e gestione- mancano di manodopera qualificata. Al contrario in Europa esistono scuole e corsi statali che formano giardinieri specializzati.
Ravvisata perciò l’esigenza di mantenere e valorizzare gli ingenti investimenti realizzati nei giardini e parchi delle Residenza Sabaude nel corso dell’ultimo decennio, attraverso la formazione e l’impiego professionale di risorse in possesso di specifiche competenze certificate in tale ambito la Direzione Istruzione Formazione Professionale e Lavoro della Regione Piemonte e la Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte del Ministero dei beni Culturali e del Turismo hanno ritenuto che per poter corrispondere a tale domanda fosse necessario definire il profilo regionale standard di “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici” ed affidare la realizzazione di tale percorso formativo, attraverso procedura concorsuale, ad agenzie formative accreditate in possesso di documentate esperienze nella realizzazione di corsi afferenti la manutenzione di aree verdi finanziati nell’ambito della Programmazione POR 2007/12.
La Commissione Regionale Tecnica Standard formativi – Agricoltura in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte hanno definito il profilo regionale standard di “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici” e preso parte ai lavori del nucleo di valutazione, previsto dal Bando Regionale, per la selezione dei progetti formativi inerenti il profilo di “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici”. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte si è impegnata a rendere disponibili per le esercitazioni e le attività di stage previste dal percorso, i Parchi e i Giardini Storici, in particolare il parco reale di Racconigi.
La Direzione Istruzione Formazione Professionale e Lavoro, al fine di realizzare il percorso formativo in oggetto finalizzato all’acquisizione di attestato regionale di specializzazione, ha approvato il “Bando per le attività a gestione unitaria regionale” che prevedeva tra le priorità il finanziamento di un percorso formativo per “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici”, ed ha individuato con procedura ad evidenza pubblica, secondo i criteri stabiliti dal Bando e dal Manuale di valutazione sopra citati, il corso di “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici” presentato dall’agenzia formativa accreditata ENGIM Piemonte.
Il corso prevede la formazione del Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici, professionista in grado di realizzare gli interventi volti alla conservazione, al rinnovamento, al rifacimento di elementi, spazi, architetture vegetali del giardino, padroneggiando le tecniche, i materiali e le modalità di messa a dimora, cura, prevenzione e rigenerazione degli elementi vegetali di cui sono composti.
Il corso prevede una durata di 800 ore, di cui 240 di stage da svolgersi presso il Real parco di Racconigi.
Il giardiniere d’arte potrà essere inserito in diverse tipologie di aziende quali: vivai, garden center, cooperative di manutenzione di giardini e parchi storici, nonché direttamente dalle istituzioni museali che necessitano di personale per la manutenzione ordinaria e straordinaria del proprio parco e giardino storico, o direttamente da privati possessori di giardini e parchi.
ENGIM Piemonte è una agenzia formativa di ispirazione cattolica di rilevante importanza nella provincia di Torino e parte di una rete che opera in 7 Regioni, con sede nazionale a Roma e una struttura internazionale ONLUS che sviluppa progetti di cooperazione internazionale in America del Sud, Africa, Europa e Asia. In Provincia di Torino operano le sedi di Torino (2), Nichelino, Chieri, Pinerolo e Villar Perosa, per un volume di 100.000 ore corso annuali per circa 2000 allievi formati ogni anno. All’interno di un’offerta formativa ampia e diversificata, la sede di Chieri ha una specifica vocazione inerente le professioni del verde ornamentale, dell’agricoltura e della gestione forestale. Il centro si trova infatti nell’area dell’ex-Istituto Bonafous, dove si hanno a disposizione giardini, serre riscaldate, frutteti, vigneti e tappeti erbosi per ogni genere di esercitazione pratica.
25 settembre 2013
Sabato 28 ingresso gratuito nei beni culturali per le Giornate Europee del Patrimonio
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2013 sono diverse le iniziative a ingresso gratuito che celebrano la giornata di sabato 28 settembre nelle residenze, nei musei e negli istituti dei Beni Culturali in Piemonte.
Gli istituti e i musei statali coinvolti sono a Torino: Palazzo Reale di Torino, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Archivio di Stato di Torino, Villa della Regina, Castello di Moncalieri, Castello di Agliè, Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese. Nel resto del Piemonte: Abbazia di Vezzolano ad Albugnano (AT), Castello di Racconigi (CN) e gli archivi di Stato di Alessandria, Biella e Verbania.
Il programma dettagliato degli eventi su: www.piemonte.beniculturali.it
In particolare per sabato 28 settembre si evidenziano gli eventi di Palazzo Reale di Torino, Villa della Regina e i castelli di Agliè e di Racconigi.
PALAZZO REALE DI TORINO
Sabato 28 settembre il Palazzo Reale di Torino riapre al pubblico il percorso completo dell’Appartamento dei Principi di Piemonte (chiuso dal 2010) presentando al pubblico la mostra “Umberto e Maria José. Ultimi principi al Palazzo”, allestita negli ambienti da loro abitati.
A Torino la presenza del “principe charmant” – sin dal 1925- e poi della sua bellissima consorte – dal 1930 – aveva portato una ventata d’aria nuova in Palazzo, dove si susseguivano ricevimenti, udienze, funzioni religiose ufficiali e private, balli, viaggi. Tutto veniva annotato dai prefetti di Palazzo nelle loro agende che fungono oggi da fil rouge della mostra che vuole ricordare i momenti della vita dei principi: il fidanzamento e il fastoso matrimonio, l’arrivo del corteo a Torino, la vita a corte, gli sport e i viaggi, le nascite dei quattro principini. Una storia lunga venti anni: dalla vita solare degli inizi e alla conclusione a Cascais, dove Umberto resterà in esilio per oltre un trentennio. Nel 1976, ad un giornalista che gli chiedeva che cosa gli mancasse di più nella vita, rispose con la consueta sobrietà “Il mio Paese”.
La mostra resterà aperta sino al 5 novembre, orario 8.30 – 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.00), dal martedì alla domenica, lunedì chiuso. Visite guidate in orari prestabiliti in biglietteria. Visita gratuita sabato 28 settembre.
VILLA DELLA REGINA
Sabato 28 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio verrà presentata l’attività nelle aree agricole nuovamente produttive, invitando il pubblico a seguire le visite guidate nei giardini della Villa e a partecipare alla “Conversazione Delizie della Vigna”: passeggiate, vino e miele, dialoghi e letture su temi che prendono spunto dalla storia della Residenza, nel rispetto ed attualizzazione della sua identità storica di Vigna collinare, comprendente edifici aulici, giardini all’italiana e aree agricole. Sarà un’occasione per presentare ed assaggiare, il vino rosso della Ditta Balbiano, concessionaria del vigneto dal 2009. In questi giorni la ditta Balbiano sta procedendo alla terza vendemmia con la quale, ottemperate tutte le procedure di legge, il vino di Vigna della Regina potrà fregiarsi del D.O.C.
Con l’occasione sarà presentato anche il “miele della Regina” prodotto nell’apiario allestito dalla Cooperativa Uno di Due, al limitare della corona boscata della Villa.
Nell’ambito di un programma di scambio culturale, il vino di Villa della Regina sarà presentato a Parigi, a metà ottobre, nel corso delle manifestazioni che celebrano la vendemmia del vigneto di Montmatre. Questo è, infatti, con Vigna uno dei pochi vigneti urbani in Europa.
L’incontro è a ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti. Informazioni su www.piemonte.beniculturali.it
CASTELLO DUCALE DI AGLIE’
Sabato 28 settembre si inaugura alle 11.30 la mostra fotografica “Da Tuscolo ad Agliè”, che racconta la storia degli scavi archeologici condotti nell’area del Tuscolo ed i suoi protagonisti che a partire dal primo quarto del XIX secolo si cimentarono nell’impresa. Nell’area interessata sorge la villa “Ruffinella” proprietà nel corso del tempo, tra gli altri, di Carlo Felice e Maria Cristina. Un viaggio storico per immagini per poter approfondire le ragioni che giustificano la presenza di una collezione di reperti archeologici provenienti da Tuscolo e Veio, che si costituisce come una tra le più importanti testimonianze di quel gusto per il collezionismo archeologico, contaminazione di meraviglioso e dato storico, che si diffuse a partire dal XVIII secolo con la scoperta di Pompei e delle Mura di Troia.
La mostra resterà aperta sino al 3 novembre, orario dalle 9 alle 19, dal martedì alla domenica, chiusa il lunedì. Ingresso gratuito sabato 28 settembre.
CASTELLO DI RACCONIGI.
Sabato 28 settembre inaugurazione alle ore 17 dell’Appartamento di Ponente dove sono state riunite le vedute che raffigurano il grande progetto di Filippo Juvarra per il castello di Rivoli. L’appartamento del Castello di Racconigi aperto per la prima volta alle visite del pubblico, fa parte dell’ampliamento voluto da Carlo Alberto e affidato all’architetto Ernesto Melano, che iniziò i lavori nel 1834. Da anni era utilizzato come deposito quadri ed arredi, e per l’apertura sono stati restaurati gli affreschi dei soffitti, opera del Bellosio, effettuati interventi alle tappezzerie storiche e messo a norma gli impianti. Ma il risultato più importante è stato il riunire i cinque grandi dipinti che fanno parte delle sei vedute prospettiche del castello di Rivoli, eseguite secondo i disegni progettati da Filippo Juvarra (il sesto dipinto, riprodotto fotograficamente in mostra, è esposto nel Palazzo Madama di Torino).
Nel ‘teatro delle fabbriche’ del re Vittorio Amedeo II, il Castello di Rivoli giocava il ruolo più importante perché immaginato come il prototipo di un moderno palazzo reale per un sovrano assoluto. Per presentare il grandioso progetto di rifacimento del castello messo in cantiere fin dal 1717, Filippo Juvarra commissionò sei vedute che ne illustravano le quattro facciate esterne, il salone e l’atrio con lo scalone in costruzione. Ne disegnò egli stesso gli scorci prospettici e ne affidò l’esecuzione agli specialisti più acclamati del suo tempo, i pittori Giovanni Paolo Panini, Marco Ricci e Andrea Locatelli, affiancati dal piemontese Massimo Teodoro Michela. Le vedute furono dipinte tra 1723 e 1725 e subito allestite nella ‘Camera delle prospettive’, una sala dell’appartamento del re a Rivoli che Vittorio Amedeo II e Juvarra avevano fatto ornare di una decorazione a grottesche per evocare la Domus Aurea, la casa dell’imperatore.
Apertura al pubblico dell’Appartamento di Ponente, che entra a fare parte del circuito di visita del Castello da domenica 29 settembre, orario dalle 9 alle 19. dal martedì alla domenica, chiuso il lunedì. Ingresso gratuito a Castello e Parco sabato 28 settembre.
20 settembre 2013
Il grande maestro della fotografia Werner Bischof a Palazzo Reale
Dopo Henri Cartier-Bresson e Robert Capa a Palazzo Reale un altro grande maestro della fotografia Werner Bischof, infatti da domani 20 settembre 2013 al 16 febbraio 2014 la città di Torino ospita una retrospettiva di grande impatto sociale dedicata a uno dei più importanti fotoreporter del XX secolo. Si completa quindi un prestigioso trittico di fotografia d’autore, dopo Henri Cartier-Bresson e Robert Capa. L’esposizione, organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con l’agenzia fotografica Magnum Photos e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, è l’occasione per far conoscere a un vasto pubblico un artista della fotografia, come lo stesso Bischof amava definirsi, che, per la profonda empatia con i soggetti ritratti e la repulsione per il sensazionalismo, fu definito dalla critica mondiale “il fotoreporter umanista”.
Il percorso espositivo si compone di 105 fotografie in bianco e nero, divise in 7 sezioni (Zurich 1945, Europe after the war 1945-1950, Japan 1951-1952, Korea 1951-1952, Hong Kong/Indochina 1951-1952, India 1951-1952, North/South America 1953-1954) che illustrano l’intensa e fulminea carriera del fotografo svizzero.
Werner Bischof nasce a Zurigo nel 1916; all’età di 16 anni inizia a frequentare la scuola d’arte della città dove entra in contatto con il fotografo Hans Finsler, legato alla corrente della Nuova Oggettività. Dopo solo quattro anni apre il proprio studio, dedicandosi inizialmente alla fotografia realistica e di moda, dimostrando da subito una grande capacità tecnica e un’accurata ricerca della perfezione formale.
Alla fine della seconda guerra mondiale, nell’autunno del ’45, intraprende un viaggio nell’Europa devastata dal conflitto: attraversa la Germania, la Francia e l’Olanda rimanendone profondamente segnato, tanto da abbandonare la fotografia patinata per dedicarsi interamente al fotogiornalismo e all’osservazione documentaristica della realtà.
Nel 1949 entra a far parte dell’appena nata agenzia Magnum Photos, per la quale lavora in qualità di fotoreporter in giro per il mondo: in pochi anni visita il Giappone, Hong Kong, la Cina e la Corea. Nel 1951 arriva finalmente a riscuotere il suo primo successo internazionale con il reportage sulla carestia nella regione indiana del Bihar, per conto della rivista americana “Vogue”. Nonostante sia profondamente colpito dalla povertà della popolazione indiana e dalle condizioni estreme di vita in quelle regioni, Bischof riesce a mantenere intatta la sua sensibilità per la perfezione tecnica, utilizzando la luce come elemento creativo e realizzando delle immagini potenti e di grande impatto visivo.
A soli 38 anni, nel 1954, perde la vita in un incidente automobilistico sulle Ande peruviane. Celebre la fotografia con il ragazzo che suona il flauto, scattata nei pressi di Cuzco, pochi giorni prima della sua morte. Sebbene sia universalmente riconosciuto come uno dei più grandi fotoreporter del XX secolo, con collaborazioni eccellenti per riviste come “Life”e “Vogue”, Bischof ha sempre rifiutato questa definizione, preferendo quella di artista e prediligendo un approccio umanistico all’osservazione della storia e delle vicende umane. I suoi scatti colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza, per l’empatia e l’umanità che riescono a comunicare: fotografie che sono entrate in maniera indelebile nell’immaginario del Novecento.
WERNER BISCHOF RETROSPETTIVA
20 settembre 2013 – 16 febbraio 2014
Palazzo Reale
piazzetta Reale, 1 – Torino
Orari dal martedì alla domenica 9.30 – 18.30
ultimo ingresso ore 18.00
chiuso il lunedì
Biglietti
Intero: 8 € (nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida).
Ridotto: 5 €, ragazzi tra i 15 e i 18 anni, visitatori in possesso del biglietto d’ingresso unico a Palazzo Reale,
Armeria Reale e Galleria Sabauda, aziende convenzionate, gruppi maggiori di 20 unità. Nel prezzo del biglietto
è compresa l’audioguida.
Omaggio: Bambini da 0 a 14 anni, persone con disabilità con accompagnatore; dipendenti del Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; guide turistiche con tesserino d’abilitazione; è compresa l’audioguida.
Catalogo
Silvana Editoriale
www.silvanaeditoriale.it
18 settembre 2013
Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino alla Pinacoteca Albertina di Torino
La mostra “Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino: cartoni e dipinti a confronto”, nella Sala dei Cartoni della Pinacoteca Albertina, dal 18 settembre al 18 febbraio 2014 inaugura la nuova stagione artistica torinese, ed è il primo evento all’Accademia dopo l’accordo del 4 luglio scorso tra la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e l’Accademia Albertina che prevede che tutti coloro che acquistano un biglietto di entrata al Polo Reale possono visitare anche la Pinacoteca Albertina.
“La Pinacoteca Albertina – ha sottolineato il presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Fiorenzo Alfieri – è nata come struttura interna all’Accademia di Belle Arti, ma negli ultimi anni, grazie al fondamentale apporto della Consulta e alla costante attenzione delle competenti Sovrintendenze, è diventata un importante museo di Torino. Questi stessi tre soggetti hanno deciso di mettere insieme le loro forze per offrire al pubblico l’occasione di conoscere da vicino il modo di operare delle botteghe artistiche del Cinquecento piemontese. La Pinacoteca Albertina possiede una straordinaria raccolta di cartoni di questo periodo e i musei di arte antica del Piemonte, ma anche chiese e dimore, possiedono opere che sono derivate da quei cartoni. In questa prima mostra i visitatori incontreranno il caso di un cartone che è stato utilizzato da due diversi grandi artisti. La speranza dell’Accademia è che il percorso intrapreso continui in futuro, sia nella nostra Pinacoteca sia in altri sedi, come per esempio la futura nuova Galleria Sabauda”.
L’impegno della Consulta per l’Accademia Albertina comincia nel 1995 con la ristrutturazione e il nuovo allestimento della Pinacoteca, dedicando particolare attenzione alla realizzazione della Sala dei Cartoni cinquecenteschi di Gaudenzio Ferrari e della sua bottega. L’impegno della Consulta si è rinnovato nel 2005 con la mostra “Bartolomeo Cavarozzi. Sacre Famiglie a confronto” e nel 2011 con il restauro e la mostra degli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti, arricchita con opere di collezionisti privati, inedite al pubblico.
“Oggi – dice il Presidente della Consulta Maurizio Cibrario – con soddisfazione offriamo al pubblico torinese e ai visitatori della nostra Città, la possibilità di mettere a confronto due preziosi dipinti delle collezioni della Galleria Sabauda, appena restaurati, con l cartoni gaudenziani. Si conferma l’attenzione delle Aziende e degli Enti Soci della Consulta per la valorizzazione del patrimonio artistico torinese e si rafforza la collaborazione tra pubblico e privati”.
“Si può dire che quello sia l’istessa opera, fuorché le tinte”: così Giovan Battista Armenini scriveva nei suoi Precetti sulla pittura del 1587 riguardo al persuasivo confronto tra cartoni e dipinti. Quali rapporti intercorrono nel Cinquecento tra l’artista maggiore e la sua scuola? Come avviene la circolazione dei modelli? Come vengono utilizzati i cartoni in rapporto alle opere pittoriche?
“Per rispondere a questi affascinanti interrogativi si è voluto qui proporre un esempio emblematico mettendo a confronto prove grafiche e opere dipinte di Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino, protagonisti del Cinquecento piemontese e non solo – ha spiegato la direttrice della Galleria Sabauda di Torino Annamaria Bava – Le due pale con il Compianto di Cristo morto di Gaudenzio e Lanino, di proprietà della Galleria Sabauda, vengono esposte a diretto confronto tra loro e con il cartone laniniano dell’Accademia Albertina di analogo soggetto, nella sala che ospita l’importante nucleo di cartoni di Gaudenzio e della sua scuola, una delle raccolte più prestigiose al mondo di disegni rinascimentali e manieristici”.
Il nucleo di cartoni dell’Albertina, riferiti tutti a dipinti su tavola identificati, ci aiuta a comprendere il funzionamento delle botteghe artistiche cinquecentesche. Il cartone, così chiamato per via delle dimensioni della carta, serviva alla traduzione del disegno sulla tavola o tela. Possedeva in genere le stesse misure e lo stesso formato del dipinto da riportare, nella fase esecutiva, sul supporto, costituito da muro, tavola o tela. Di questo complesso gioco di rimandi e di scambi tra artisti e botteghe le opere esposte per questa occasione offrono una straordinaria testimonianza, attestando la rapida circolazione dei disegni fra gli artisti gaudenziani e la fortuna di alcuni schemi compositivi e iconografici, la cui ripetitività è da interpretare anche come indice di una forma di protezionismo pittorico da parte dei committenti del tempo.
Il programma delle iniziative di raccordo tra le collezioni della Pinacoteca e quelle dei musei statali del Piemonte vede nella Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte (Soprintendente Edith Gabrielli) la sede naturale per la sua progettazione, in costante cooperazione con i responsabili della Pinacoteca Albertina e con il coordinamento della funzionaria della Soprintendenza responsabile per la Pinacoteca Albertina Paola Nicita. L’intenzione è di offrire sempre a chi visiterà la Pinacoteca Albertina non solo la sua collezione ma anche un’occasione per fruire degli studi che Soprintendenze e Accademia svolgeranno sui rapporti tra i loro diversi patrimoni.
Il biglietto d’accesso al Polo Reale di Torino permette l’accesso alla Pinacoteca Albertina e può essere utilizzato per l’ingresso alla Pinacoteca anche il giorno successivo al suo acquisto. Questo allo scopo di facilitare la fruizione da parte del visitatore dell’intero percorso, in particolare per quanto si riferisce alla giornata del lunedì che vede chiusi, per riposo settimanale, molti musei della Città mentre la Pinacoteca Albertina resta aperta.
25 agosto 2013
53° Mostra della Ceramica di Castellamonte
Dal 30 agosto al 29 settembre 2013 si terrà la 53° Mostra della Ceramica che quest’anno si intitola “Terra di Confine”. La mostra, progettata e realizzata da Vittorio Amedeo Sacco e organizzata dalla Città di Castellamonte, propone una ricca e prestigiosa panoramica di opere di alto pregio e qualità a livello nazionale e internazionale, attraverso venti diverse mostre, con 1000 ceramiche realizzate da 100 artisti provenienti da ogni parte del mondo.
Le mostre avranno il loro epicentro in Castellamonte, in diversi e prestigiosi palazzi storici (Museo della Ceramica di Palazzo dei Conti Botton, Castello e Giardino dei Conti di Castellamonte, Casa Gallo e al Theatrum, ma alcune saranno allestite a Torino, nel Palazzo della Regione Piemonte, ad Agliè, nel Castello Ducale ed a Levone in Villa Bertot. Le mostre avranno un loro succedersi temporale specifico, per cui all’inaugurazioni del 30 agosto a Castellamonte si succederanno quelle del 31 agosto ad Agliè a Levone, poi ancora quelle del 21 settembre e dell’11 ottobre a Torino.
Il titolo dell’edizione 2013, “Terra di Confine”, sottende alcuni originali significati: l’arte contemporanea, qui espressa con la ceramica, riflette sui cambiamenti del mondo. Indaga nei territori limitrofi: arte applicata, design, artigianato, poi ancora, tecnologia, architettura, moda. Sperimenta possibili nuovi stili di vita. La ceramica d’arte non resta impermeabile ai cambiamenti radicali della società e della cultura di questo nuovo secolo. Riflette, si contamina, sperimenta. Ma sono soprattutto le installazioni d’arte contemporanea, arditamente realizzate in ceramica, a confrontarsi con nuovi significati dell’esistenza e a cercare le forme adatte a esprimerli. Viviamo in una realtà complessa, incoerenza e contraddizioni sono all’ordine del giorno. Gli oggetti e le sculture che ad essa appartengono, ne sono testimoni e portano i segni del difetto.
Creatività, talento, competenza progettuale, sono i valori che esprime la mostra, evidenziando un’esperienza scaturita dall’affermarsi di spiccate individualità. Con le opere in mostra, la ceramica dimostra di saper, ancora una volta, esprimere e suscitare un’emozione.
La mostra di Castellamonte al Museo della Ceramica, Palazzo dei Conti Botton, Theatrum, Castello di Castellamonte e Chiesa del Castello, Casa Gallo.
Contempora
Questa edizione si caratterizza per la presenza di un nuovo modo di fare ceramica, dal taglio forte, inconsueto, quasi irriverente. Comprende opere e forme espressive realizzate da giovani talenti e sapienti maestri, installati negli ambienti suggestivi di antichi palazzi e castelli.
Una delle caratteristiche principali delle opere d’arte esposte è il fatto che esse abbiano come soggetto principale il fruitore. Tutto è costruito per modificare o comunque sollecitare la percezione dello spettatore che diviene parte integrante del lavoro: senza il fruitore, l’opera d’arte non esiste. Altrettanto essenziale è il fattore dell’ambiente nel quale l’opera è inserita. Ad alcuni artisti sono stati lasciati a disposizione degli ambienti significativi ed è stato chiesto loro di esprimersi con la ceramica in termini concettuali con performance ed opere installative realizzate appositamente per gli ambienti che le conterranno.
La mostra Terra Condivisa: installazione di arte contemporanea in ceramica (Giardini del Castello di Castellamonte)
Una riflessione sulle questioni culturali, ambientali, civili, politiche che ruotano intorno al tema della Terra, attraverso l’arte: questo il presupposto dal quale prende le mosse il progetto “Terra Condivisa”, mostra di respiro internazionale nata per indagare i rapporti che legano valori della natura alla cultura contemporanea. Si tratta di un’opera installativa unica realizzata con il contributo di 20 artisti. A ciascuno è stato chiesto di interpretare la Terra (pianeta) in terra ceramica. E’ noto che il termine “terra” deriva dall’omologo latino “terra”, che probabilmente era originariamente “tersa” (sottinteso materia) vale a dire secca, arida correlata al verbo “torreo” presente in “torrido”; dalla radice indoeuropea “ars” con il significato di essere secco, disseccarsi che trovasi nel sanscrito “trsyami”, nel tedesco “Durst”, nell’inglese “thirst” e nel greco “τερσαίνω”.
Una installazione dunque, per il gusto di interpretare e condividere il rapporto con la natura.
La mostra Terra Rossa (Theatrum)
E’ un percorso solcato nella terra. Materia che non può che essere considerata tra le massime espressioni di patrimonio artistico culturale del nostro territorio. Questa esposizione presenta un florilegio della produzione in ceramica del territorio. Ciascuno può collocare le proprie opere nei diversi ambiti di competenza: la ceramica nell’arte contemporanea, la ceramica nel design, la ceramica nelle arti applicate, la ceramica nell’artigianato artistico.
– Opera in Rosso. In mostra le opere dei soci dell’Associazione Artisti della Ceramica in Castellamonte. Questa mostra è un piccolo itinerario che indaga le opere come percorso storico e nello stesso tempo, come percorso di crescita degli artisti dell’associazione.
– Design Ceramico. In mostra le stufe in ceramica di Castellamonte che stanno riscuotendo un rinnovato successo internazionale. Viene presentata una linea di stufe innovativa, capace di coniugare gli aspetti tecnologici volti all’ottimizzazione della combustione, da tempo raggiunti attraverso un percorso di ricerca e sviluppo dei prodotti. In mostra la reinterpretazione dell’antica tradizione delle stufe in ceramica attraverso una forma contemporanea attenta alle nuove esigenze abitative a basso impatto ambientale. La loro architettura flessibile ne permette un facile inserimento in ogni spazio abitativo con una perfetta risposta estetica e prestazionale. Il focolare e lo scambiatore di calore raggiungono rendimenti e parametri di emissione fumi da primato assoluto. Le stufe sono “generatori di calore ecologici” per contenuti tecnologici, ottimizzazione del prodotto e longevità. La modularità permette il perfetto dimensionamento relativo alle esigenze energetiche del cliente, consentendo una radicale ottimizzazione dei consumi.
25 luglio 2013
Sì, è il re, libro sulle memorie private di Vittorio Emanuele III
E’ stato presentato oggi alla Biblioteca Reale di Torino dalla casa editrice Nova Charta il volume “Sì, è il Re! Le memorie private di un sovrano”, risultato editoriale del prezioso ritrovamento di uno dei diari autografi di Vittorio Emanuele III che si credevano perduti: l’Itinerario generale dopo il 1° giugno 1896, una sorta di ‘atto’ d’amore del re a sua moglie, la regina Elena, iniziato il giorno in cui i due futuri sposi si incontrarono, il 1 giugno 1896, e terminato il 24 ottobre 1946 in occasione delle loro nozze d’oro.
Oggi il manoscritto è ancora più prezioso in quanto preservatosi dal tempo e dalla distruzione; si racconta infatti che la principessa Jolanda di Savoia Calvi di Bergolo avesse bruciato le ‘famose’ Memorie che il re, suo padre, aveva redatto nel corso del Regno e, in particolare, durante l’esilio. Forse l’Itinerario generale dopo il 1 giugno 1896 si è salvato in quanto documento privato, ritenuto di famiglia in senso stretto e quindi non destinato ai posteri. Anche Vittoria de Buzzaccarini, editore di Nova Charta nonché autrice del ritrovamento, ne riconosce l’importanza come unico testimone rimasto dell’esistenza dei diari scomparsi.
Sì, è il Re! Le memorie private di un sovrano nasce come volume commentario del diario originale, la cui versione facsimilare sarà pubblicata a breve da Nova Charta in versione limitata (250 copie) e numerata, contenuta in un cofanetto dedicato agli appassionati e ai collezionisti. Questo volume è invece composto da una serie di saggi firmati da illustri giornalisti (Francesco Rapazzini) e insigni storici (Francesco Perfetti) volti ad approfondire la figura, pubblica e privata, di Vittorio Emanuele III e indagare le vicende legate alle sue memorie perdute, da un’attenta analisi grafologica (Anna Rita Guaitoli) che evidenzia gli stati d’animo del sovrano nelle varie fasi della sua vita e da alcune testimonianze personali di chi ha conosciuto Vittorio Emanuele III direttamente (S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia, nipote del re) o indirettamente (Vittoria de Buzzaccarini, figlia di Brunoro Buzzaccarini, che fu Aiutante di Campo del re dal 1942 al 1946). La pubblicazione è inoltre corredata da un ricco apparato fotografico, con riproduzioni delle pagine originali del diario, delle storiche Copertine della Domenica del Corriere e della Tribuna Illustrata e di fotografie inedite provenienti dall’Archivio Privato di Casa Savoia e dall’Archivio della Biblioteca Reale di Torino.
Il progetto editoriale si colloca nell’ambito dell’iniziativa Salviamo una Biblioteca, nata alla fine del 2008 e promossa da Nova Charta, ed è realizzato in collaborazione con la Biblioteca Reale di Torino, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e il Centro documentazione Residenze Reali. Una collaborazione che a giugno ha consentito di dar vita alla mostra “Itinerari di un re”, in corso presso la Biblioteca Reale di Torino fino al 10 agosto, che vede come protagonista il diario originale, esposto insieme a una ricca raccolta di documenti, fotografie e cimeli che permettono di ripercorrere la vita di Vittorio Emanuele III attraverso i viaggi compiuti nel corso della sua vita.
“Sì, è il re. Le memorie private di un sovrano”, Nova Charta edizioni 2013, pag.240, prezzo € 60,00
Gli orari di apertura della mostra Itinerari di un re, dedicata alla memorie di Vittorio Emanuele III seguono quelli della Biblioteca Reale di Torino, e sono dal lunedì al venerdì: 8.15 – 18.45; sabato: 8.15 – 13.45.
Ingresso libero
10 luglio 2013
Al via il Festival di Cultura Classica a Bene Vagienna
L’Associazione Piemonte Danza Musica Teatro organizza nel mese di luglio 2013 l’ottava edizione del Festival di Cultura Classica Ferie di Augusto a Bene Vagienna nel sito archeologico romano di Augusta Bagiennorum e negli spazi urbani della splendida cittadina piemontese.
Il festival, ideato da Gian Mesturino e Girolamo Angione. si avvale della Direzione Artistica di Girolamo Angione e della consulenza di Ugo Gregoretti. E’ realizzato in convenzione pluriennale tra Comune di Bene Vagienna, Associazione Piemonte Danza Musica e altre due qualificate realtà artistiche e culturali piemontesi, la Fondazione Teatro Nuovo (con il Festival Internazionale Vignaledanza), e la Compagnia Torino Spettacoli (con il Festival di Cultura classica), gemellati entrambi con Ferie D’Augusto.
Dal 2011 Ferie di Augusto è anche gemellato con il Festival di Piazza San Giovanni a Torino, giunto quest’anno alla terza edizione, che si svolge tra la metà di giugno e la metà di luglio nel Teatro romano del sito archeologico della Porta Palatina e nel cortile del secentesco Palazzo Chiablese, prestigiosa sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte.
Fin dalla sua prima edizione, le linee progettuali del Festival hanno individuato una pluralità di proposte coerenti con una lettura della classicità come specchio dell’uomo contemporaneo e sempre premiate da notevole partecipazione di pubblico; da anni il Festival sviluppa dunque un progetto culturale integrato e compatto che ha come presupposto la diffusione e valorizzazione della cultura classica, intesa come valenza etica, intellettuale e artistica aperta all’interazione tra teatro tradizionale e innovazione espressiva.
Le sedi: Bene Vagienna, vera città d’arte, piccola ma preziosa, ha aperto nel corso delle diverse edizioni alle Ferie di Augusto i suoi spazi storici e artistici più belli: non solo il Teatro Romano, ma anche la Cascina Ellena o dell’Anfiteratro, perché in gran parte edificata sui ruderi dell’antico Anfiteatro; la Ex-chiesa dei Cappuccini, dimessa e affascinante al tempo stesso, il cortile di Palazzo Lucerna di Rorà sede del Museo Archeologico e dunque idealmente collegata con la città romana e i Cortili di due palazzi da poco restaurati ovvero Palazzo Ravera, sede della prestigiosa Associazione Amici di Bene; e il Palazzo dei Nobili, sede di rappresentanza di Bene Banca, il locale istituto di Credito Cooperativo.
Ricchezza di proposte, varietà di generi, coerenza programmatica si rinnovano nel progetto artistico dell’ottava edizione, rispondendo agli obiettivi di qualità di un festival di alto profilo culturale e all’impegno per un costante rinnovamento con spettacoli di grande valenza artistica, variegati per stili e linguaggi, spesso appositamente ideati o commissionati.Tre i titoli proposti al Teatro Romano: Pseudolo di Plauto, Né vincitori né vinti da Eschilo a Quasimodo, La commedia dei Gemelli con le musiche live del complesso Kachupa di Bene Vagienna. Nelle sale del Museo Archeologico di Palazzo Lucerna di Rorà è programmato l’appuntamento con Un nuovo scavo al Museo. Il cartellone del festival propone dunque quattro titoli di cui tre novità in prima assoluta: Pseudolo, e le due produzioni del Festival: Né vincitori né vinti e Un nuovo scavo al Museo.
Da più edizioni Plauto figura a buon diritto nel cartellone del Festival: lo hanno proposto interpreti di rilievo quali Flavio Bucci (Aulularia) e Franco Oppini (Pseudolus); la compagnia TeatroVivo (Casina) e, a più riprese, la Compagnia Torino Spettacoli: sei anni fa debuttava a Bene Vagienna un suo fortunatissimo Soldato fanfarone, che si replica ancora oggi, e quest’anno propone Pseudolo, in prima assoluta per l’inaugurazione. Quest’anno si è deciso di proseguire la sperimentazione, in un’ottica di continuo rinnovamento, e aprire il festival con un ritorno alla classicità, caratterizzando al meglio nella cornice storica del Teatro Romano lo Pseudolo di Plauto. Pseudolus, insieme al Miles, è all’apice del teatro plautino. Come nel Miles, infatti, tutta la vicenda gira intorno al servo, vero dominatore della vicenda che, per liberare l’amante del suo giovane padrone ordisce una lunga e intricata serie di inganni.
Per completare il dittico plautino, a conclusione del festival viene riproposta la Commedia dei Gemelli, varata con successo lo scorso anno, e poi campione di incassi al Festival di Cultura classica a Torino. Due titoli che sono annoverati tra i capolavori del sarsinese, perfetti nella costruzione dei personaggi, esplosivi nell’esito infallibile di una travolgente e serratissima comicità.
Dopo la presentazione in prima assoluta nell’edizione dello scorso anno, lo spettacolo torna al Festival in una versione del tutto particolare: le musiche della commedia plautina saranno infatti eseguite dal vivo dal gruppo dei Kachupa una band di Bene Vagienna che si va ormai affermando sulla scena nazionale e che tiene alta la bandiera di un folk che si arricchisce continuamente di contaminazioni con i più svariati generi, dal rock alla patchanka.
Né Vincitori né Vinti è uno spettacolo in prima assoluta appositamente creato per Adriana Innocenti e Piero Nuti, ai quali il teatro italiano prima e il Festival Ferie di Augusto da ultimo, devono alcune delle più magistrali interpretazioni di teatro classico dei nostri tempi. Qui però siamo in un’altra dimensione: quello che si propone è un’intensa ed emozionante riflessione sul tema della guerra interpretata da due artisti che hanno saputo coniugare nella loro carriera la passione etica e civile al dono della parola tragica che si fa espressione poetica sulle tavole del palcoscenico.
Infine, l’ultimo impegno produttivo del Festival, è legato ad un titolo che ormai è divenuto quasi un segno connotativo del Festival, ma che si rinnova di anno in anno, ed è Un nuovo scavo nel Museo. Inoltre, a chiusura dell’ottava edizione, Ferie di Augusto ospita il concerto di Matteo Brancaleoni Time to Swing, Duo Piano e Voce, accompagnato dal maestro Nino La Piana, nella serata del 2 agosto come evento “after festival”. Matteo Brancaleoni, residente da molti anni a Bene Vagienna è un cantante, attore, voce radiofonica e giornalista: un artista dal talento poliedrico, considerato uno degli interpreti italiani di spicco del songbook americano. Ritenuto a pieno titolo uno fra i dieci migliori cantanti jazz del panorama nazionale, la sua voce e la sua musica riecheggeranno fra le antiche pietre del Teatro Romano unendo, in un sognante ed inusuale fil rouge musica jazz e teatro classico. Un epilogo inusuale per un arrivederci al 2014 con il Festival Ferie di Augusto, da sempre all’insegna dell’esaltazione della parola e orientato alla fusione tra le arti e i diversi linguaggi espressivi dello spettacolo dal vivo.
domenica 14 luglio dalle ore 15,30 – Museo Archeologico: UN NUOVO SCAVO NEL MUSEO
venerdì 19 luglio ore 21,30 – Teatro Romano prima assoluta PSEUDOLO, L’IMBROGLIONE
sabato 20 luglio ore 21,30 – Teatro Romano prima assoluta: NĖ VINCITORI NĖ VINTI da Eschilo a Quasimodo
sabato 27 luglio ore 21,30 – Teatro Romano: serata di teatro e musica live LA COMMEDIA DEI GEMELLI di Tito Maccio Plauto
INFORMAZIONI PRATICHE
Biglietti e Abbonamenti Ferie d’Augusto; posto unico Teatro Romano € 15 – rid. € 12;
Abbonamento 2 spettacoli a scelta al Teatro Romano: € 22 – ridotto € 20
Evento after festival: posto unico 5 € – ingresso gratuito agli abbonati Ferie di Augusto
4 luglio 2013
La Pinacoteca Albertina entra a far parte del Polo Reale
Importante novità per i turisti in arrivo a Torino quest’estate: tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino è stato stipulato un accordo che prevede che tutti coloro che acquisteranno un biglietto di entrata al Polo Reale potranno visitare anche la Pinacoteca Albertina.
Le origini della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti risalgono al 1828, anno in cui avviene la donazione della “quadreria” di oltre duecento dipinti appartenuta all’arcivescovo Mossi di Morano. La Pinacoteca, nata in origine come strumento precipuamente didattico, dal 1995 viene riallestita e aperta al pubblico grazie al mecenatismo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e al determinante apporto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte.
L’estensione del Polo Reale alla Pinacoteca Albertina trova la sua motivazione storica nel fatto che fu il re Carlo Alberto a valorizzare fortemente l’Accademia di Belle Arti, facendo costruire l’edificio nel quale ancora oggi si svolgono le attività, e a dotarla di opere d’arte, tra cui la straordinaria raccolta di cartoni di Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola: un corpus unico al mondo di grandi disegni preparatori fino ad allora conservati nei Regi Archivi.
Il biglietto d’accesso al Polo Reale potrà essere utilizzato per l’ingresso alla Pinacoteca anche il giorno successivo al suo acquisto; questo allo scopo di facilitare la fruizione da parte del visitatore dell’intero percorso, in particolare per quanto si riferisce alla giornata del lunedì che vede chiusi, per riposo settimanale, molti musei della Città mentre la Pinacoteca Albertina resta aperta.
Dichiara il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta: “Con il biglietto di ingresso al Polo Reale di Torino i visitatori possono accedere alla Pinacoteca Albertina. Si amplia in questa maniera l’offerta culturale del Polo Reale di Torino, con i capolavori d’arte della Galleria Sabauda e oggi della Pinacoteca, con le collezioni di Palazzo Reale e dell’Armeria Reale, con i reperti archeologici del Museo di Antichità e la meravigliosa architettura e le mostre della Biblioteca Reale, in attesa della prossima apertura dei Giardini Reale restaurati e del completamento nel 2014 della Manica Nuova di Palazzo Reale e del definitivo trasferimento di tutte le opere della Galleria Sabauda”.
Aggiunge il Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti Fiorenzo Alfieri: “La Pinacoteca Albertina è un raro esempio di museo di arte antica allestito in modo funzionale alla formazione di coloro che scelgono di dedicare la loro vita alla produzione artistica. Visitarla non significa soltanto entrare in contatto con importanti opere d’arte ma anche capire quanta importanza veniva assegnata, all’epoca in cui la Pinacoteca venne creata su impulso di Carlo Alberto, al rapporto diretto ed empatico tra i giovani artisti in formazione e la storia della pittura e della scultura. Ci auguriamo che l’inserimento della Pinacoteca Albertina nel circuito del Polo Reale renderà più accessibile questa particolare presenza museale nella nostra Città e, grazie anche alle visite guidate, aggiungerà un contenuto importante alla conoscenza delle politiche culturali e formative del periodo in cui si costruì l’unità nazionale.”
L’inserimento della Pinacoteca Albertina nel circuito del Polo Reale non si limiterà a un fatto di natura organizzativa, ma produrrà operazioni culturali di particolare significato. Infatti tra le collezioni conservate nella Pinacoteca e quelle di altri musei statali di arte antica, a partire dalla Galleria Sabauda, esistono stretti rapporti. I più eclatanti riguardano l’eccezionale raccolta di cartoni che Carlo Alberto donò alla Pinacoteca. La prima iniziativa concordata tra l’Accademia e le Soprintendenze competenti riguarderà il raffronto, nei locali dell’Albertina, tra due di quei cartoni e le opere derivanti conservate nei depositi della Galleria Sabauda. Seguiranno raffronti tra le opere della Pinacoteca e quelle provenienti non solo dalla Sabauda ma anche da altri musei di arte antica del Piemonte; tali raffronti avranno lo scopo di comunicare al pubblico appartenenze alle stesse scuole, storie di separazione di ciò che era stato originariamente creato in modo unitario, assonanze e relazioni tra differenti centri di produzione.
Il programma delle iniziative di raccordo tra le collezioni della Pinacoteca e quelle dei musei statali del Piemonte vedrà nella Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte la sede naturale per la sua progettazione, in costante cooperazione con i responsabili della Pinacoteca Albertina.
L’intenzione è di offrire sempre a chi visiterà la Pinacoteca Albertina non solo la sua collezione ma anche un’occasione per fruire degli studi che Soprintendenze e Accademia svolgeranno sui rapporti tra i loro diversi patrimoni.
In occasione dell’ingresso nel circuito del Polo Reale, la Pinacoteca Albertina presenta per la prima volta al pubblico, dal 5 luglio al 6 ottobre 2013, un avveniristico e “scandaloso” progetto di restyling di Piazza Castello ideato nel 1831 dall’architetto Alessandro Antonelli (Ghemme, Novara 1798 – Torino 1888). Queste tavole, disegnate a penna, china e acquerello, costituivano il saggio finale del lungo periodo trascorso dall’Antonelli a Roma per studiare all’Accademia di San Luca in qualità di vincitore del “pensionato romano”, la residenza d’artista che veniva data in premio dai Savoia ai migliori studenti diplomati all’Accademia torinese.
Il progetto destò molto scalpore, poiché prevedeva la demolizione di Palazzo Madama, l’allineamento e l’omologazione architettonica di Palazzo Reale e del palazzo oggi occupato dalla Prefettura, e allora dal Consiglio di Stato, la costruzione di due identiche facciate per la chiesa di San Lorenzo e per il Teatro Regio, e persino la costruzione di un nuovo Duomo per Torino.
Questo lavoro fruttò ad Antonelli l’insegnamento presso l’Accademia Albertina, ottenuto per volontà del Re e sancito nella seduta accademica del 13 febbraio 1842. I disegni vennero esposti all’Esposizione pubblica del Castello del Valentino del 1832 e furono donati all’Accademia dallo stesso Antonelli quando ne divenne docente di Architettura.
20 giugno 2013
Itinerari di un re alla Biblioteca Reale di Torino
Una nuova mostra arricchisce il panorama estivo dei torinesi: Itinerari di un re, alla Biblioteca Reale di Torino, da oggi 20 giugno fino al 10 agosto 2013. La mostra prende origine dal ritrovamento di uno dei Diari manoscritti di Vittorio Emanuele creduto perduto, l’Itinerario generale dopo il 1 giugno 1896. Si tratta di una sorta di ‘atto’ d’amore del re a sua moglie, la regina Elena, iniziato il giorno in cui i due futuri sposi si incontrarono, il 1 giugno 1896, e terminato il 24 ottobre 1946 in occasione delle loro nozze d’oro. Allora il re aveva abdicato ed era già stato consegnato alla storia: rimaneva l’uomo. Il Diario fu appunto il regalo di un marito di 77 anni alla sua innamorata, sua moglie da ben 50 anni.
Proprio per la natura particolare del documento, e grazie ai numerosi cimeli prestati dalla Biblioteca Reale di Torino e dalla Biblioteca Nazionale di Palermo, la mostra cercherà di fare emergere gli aspetti privati del re, naturalmente intrecciati agli eventi dell’alta politica, della guerra e della drammatica fine della monarchia in Italia. La mostra esporrà inoltre una ricca varietà di materiale legato alla figura di Vittorio Emanuele III, proveniente da archivi privati; degno di nota soprattutto un documento denominato “Diario siciliano” che Vittorio Emanuele scrisse in lingua inglese, giovanissimo, all’età di undici anni durante un soggiorno nelle province meridionali assieme ai suoi genitori.
Il percorso è arricchito dall’utilizzo di filmati e di due postazioni multimediali: due monitor touch screen in cui sarà possibile sfogliare i due diari esposti in formato digitale.
A seguire, durante il periodo della mostra, sarà presentato il risultato editoriale del ritrovamento dell’“Itinerario generale”: l’edizione facsimilare del diario originale in edizione limitata e numerata e un ricco commentario dal titolo “Sì, è il Re! Le memorie di un sovrano” che contiene una serie di saggi firmati da illustri giornalisti e insigni storici che approfondiscono ulteriormente la figura di Vittorio Emanuele e indagano le vicende legate alle sue memorie perdute. All’interno del commentario è inoltre presente una sezione che riproduce le pagine del diario, affiancate dalle copertine de “La Domenica del Corriere” e della “Tribuna Illustrata”.
Un progetto editoriale che si colloca nell’ambito dell’iniziativa “Salviamo una Biblioteca”, nata alla fine del 2008 e promossa da Novacharta, che ha come scopo di attirare l’attenzione su biblioteche pubbliche e private, su raccolte librarie custodite da enti e comunità di grande valore bibliografico e storico-documentario, di impegnarsi a organizzare e sostenere il lavoro di catalogazione e di restauro di interi lotti bibliografici, di creare e promuovere occasioni di conoscenza e di studio delle collezioni, di divulgare l’esistenza della biblioteca nel suo territorio e di trovare le competenze per la ricostruzione di fondi librari.
Partner dell’iniziativa è il Centro documentazione Residenze Reali, istituto culturale lombardo che annovera tra i suoi soci il MiBAC e i Comuni di Monza e Milano, nato per promuovere e valorizzare le dimore reali e nobiliari lombarde e i loro materiali documentari e iconografici e che ha contribuito alla costruzione storico/scientifica del percorso espositivo, fornendo anche parte del materiale esposto grazie al generoso prestito di alcuni dei suoi soci.
L’esposizione è stata ideata dalla casa editrice Nova Charta in collaborazione con la Biblioteca Reale di Torino, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e il Centro documentazione Residenze Reali.
Gli orari di apertura della mostra seguono quelli della Biblioteca Reale di Torino, e sono dal lunedì al venerdì: 8.15 – 18.45; sabato: 8.15 – 13.45.
Ingresso libero.
10 giugno 2013
Galleria Sabauda: tra Museo di Antichità e Castello di Moncalieri
Due importanti novità relative al Polo Reale di Torino vengono presentate in questi giorni: il nuovo allestimento “Archeologia a Torino” al museo di Antichità e il deposito alla Cavallerizza del Castello di Moncalieri di cinquemila opere della Galleria Sabauda.
La prima novità sancisce tra l’altro l’unione del percorso museale unico del Polo Reale tra Palazzo Reale, Armeria Reale e Galleria Sabauda. In particolare, il pubblico potrà accedere al nuovo allestimento del Museo di Antichità di Torino dedicato all’Archeologia a Torino con biglietteria unica a Palazzo Reale e un unico ticket d’ingresso.
Ha sottolineato il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta: “Poco più di un anno fa, il 5 aprile 2012, abbiamo inaugurato in queste stesse sale della Manica Nuova di Palazzo Reale la mostra I Quadri del Re sulle grandi opere d’arte della Galleria Sabauda. A luglio 2012 abbiamo aperto la porta che collega Palazzo Reale e l’Armeria, a gennaio di quest’anno abbiamo inaugurato lo scalone che collega Armeria e Biblioteca Reale. Oggi uniamo la Sabauda con il Museo di Antichità, inserendo un ulteriore e importante tassello che si aggiunge al completamento del complesso museale del Polo Reale di Torino. Proseguono i lavori per la nuova Galleria Sabauda: in particolare, è già in fase di completamento la realizzazione dell’ascensore che permetterà la connessione tra diverse sezioni della Manica Nuova, facilitando l’itinerario di visita del Polo nella sua interezza”.
Il nuovo accesso del Museo di Antichità e dell’allestimento “Archeologia a Torino” è dalla Manica Nuova di Palazzo Reale, condiviso con la Galleria Sabauda, in via XX Settembre 86, a Torino.
La biglietteria per accedere ai quattro musei ha sede a Palazzo Reale, apre alle 8.30 e chiude alle 18. I musei sono aperti dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30. Lunedì chiuso.
Per motivi di organizzazione interna al Polo Reale di Torino, nelle prossime settimane il Museo di Antichità e la mostra “Archeologia a Torino” sono chiusi alla mattina della domenica e dei festivi (orario apertura della domenica e festivi 14-19.30). Restano regolarmente aperti Palazzo Reale, Armeria Reale e Galleria Sabauda (dalle 8.30 alle 19.30). Tutti gli aggiornamenti sugli orari di apertura sul sito: www.piemonte.beniculturali.it
Il biglietto unico di ingresso intero ha un costo di 12 euro (ridotto a 6 euro, ingresso gratuito per i minori di 18 anni e gli over 65 e per i possessori della Tessera Musei).
“Archeologia a Torino” mette in mostra i reperti archeologici restituiti dalla città nel corso dei secoli (dai primi rinvenimenti casuali ai recenti scavi stratigrafici), che sono accolti nelle sale ipogee affacciate sul teatro romano, quale anteprima della sezione museale permanente che completerà il progetto avviato negli anni Ottanta del secolo scorso.
Il visitatore viene accompagnato dapprima attraverso i materiali delle collezioni sabaude che hanno costituito il nucleo storico del Regio Museo di Antichità. Le vicende della città, dalla preistoria alle soglie dell’età moderna, sono narrate non solo dagli oggetti del quotidiano, un ricco repertorio di epigrafi e di arredi liturgici, ma anche da ricostruzioni scenografiche dei ritrovamenti archeologici, oltre che dalle voci narranti dei personaggi che hanno partecipato alla sua vita e alla sua storia.
La Cavallerizza del Castello di Moncalieri ospita cinquemila opere della Galleria Sabauda: saranno conservate in un deposito aperto al pubblico fino al loro trasferimento nella nuova sede della Manica Nuova di Palazzo Reale, nel complesso del Polo Reale di Torino, a fine 2014. L’ingresso del deposito temporaneo è da Piazza Baden Baden, Carabinieri, 1° Battaglione Piemonte. I lavori e il trasferimento delle opere della Galleria Sabauda alla Cavallerizza di Moncalieri sono stati resi possibili dall’intervento e dalla collaborazione della Compagnia di San Paolo.
Nel deposito sono conservate 5.000 opere della collezione della Galleria Sabauda comprendenti oltre 900 dipinti, 180 sculture e oreficerie, 60 mobili ed arredi. Tra le altre, opere di Defendente Ferrari, Gaudenzio, Giovanni Bellini, Veronese, Reni, Van Dyck, Guercino, Dauphin, Seyter, Tiepolo, Guardi, Canaletto, Bellotto, Jules- Cesar Van Loo, Rosalba Carriera, Batoni, Bagetti, Costantin, Chessa, Menzio, Paolucci e Spazzapan.
19 marzo 2013
Festa di Primavera a Palazzo Chiablese
Tante iniziative per l’inizio della primavera 2013 a Palazzo Chiablese a Torino, dalla mostra con Delvoye, Melotti e Paolini dal Castello di Rivoli all opere restaurate delle collezioni di Palazzo Reale di Torino, dalla presentazione del volume “I Beni Culturali in Piemonte. Attività 2013” allo spettacolo del Liceo Teatro Nuovo “Primavera Vien Danzando”.
Particolare importante: l’ingresso a tutte le manifestazioni della Giornata di Primavera a Palazzo Chiablese è gratuito.
Giovedì 21 marzo a Palazzo Chiablese (piazza San Giovanni 2 a Torino) si celebra, come ogni anno, la Festa di Primavera. Il programma di quest’anno prevede alle 11 la conferenza stampa di presentazione del volume “I Beni Culturali in Piemonte. Attività 2013”. La pubblicazione, che vuole essere un utile e agevole strumento di lavoro per i giornalisti e per gli operatori dei settori Cultura e Turismo, raccoglie gli interventi sull’attività 2013 del Ministero per i Beni Culturali in Piemonte del direttore regionale Mario Turetta, dei soprintendenti Edith Gabrielli, Egle Micheletto, Luisa Papotti, Luca Rinaldi, del direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Andrea De Pasquale, del direttore dell’Archivio di Stato di Torino Maria Barbara Bertini e dei direttori degli archivi di Stato delle altre province, declinati poi per ogni residenza, museo, istituto e area archeologica dai testi dei singoli direttori.
Interverranno il direttore regionale Mario Turetta, i soprintendenti Edith Gabrielli, Egle Micheletto, Luisa Papotti, Luca Rinaldi, il direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Andrea De Pasquale e il direttore dell’Archivio di Stato di Torino Maria Barbara Bertini.
Alle 16 Palazzo Chiablese apre al pubblico, a ingresso gratuito, per la Festa di Primavera, con lo spettacolo “Primavera vien danzando”, a cura di Girolamo Angione, Gabriele Bolletta, Antonio Della Monica, Franca Dorato, Gianni Mancini, Paolo Zaltron, con la partecipazione del Liceo Teatro Nuovo Coreutico Scenografico Teatrale e Tnt corsi professionali post diploma Teatro Danza Musical.
La Giornata di Primavera è l’occasione per celebrare il settimo anniversario della riapertura al pubblico di Palazzo Chiablese. Il 21 marzo 2007, furono proprio i giovani attori del Teatro Nuovo di Torino a mettere in scena uno spettacolo in costume in occasione dell’inaugurazione della sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte e fu l’avvio di una proficua collaborazione tra i Beni Culturali del Piemonte e la Fondazione Teatro Nuovo. Come ogni anno, ad animare la Festa in piazza saranno decine e decine di giovani artisti che si stanno formando al Teatro Nuovo di Torino, sia nelle classi del Liceo Coreutico e Teatrale, sia nei Corsi di Formazione Professionale del Fondo Sociale Europeo per Attori e Attrici, per danzatore contemporaneo e Jazz Musical: una festosa invasione di giovani che, come negli antichi riti propiziatori, danzeranno e canteranno in onore della Primavera, per festeggiare la fine dei rigori dell’inverno e salutare con rinnovata speranza e fiducia un periodo di rinascita e di prosperità… metafora quanto mai suggestiva, in tempi come questi. Il programma del pomeriggio prevede l’alternarsi di quadri coreografici e musicali che spaziano dal jazz al rock, dal musical al divertissement classico fino alla commedia musicale, capaci di fare della Festa di Primavera 2013 un momento di gioia, di speranza e di travolgente energia giovanile. Grazie alla sensibilità della Direzione Regionale Per i Beni Culturali del Piemonte, il 21 marzo diventa così una bellissima occasione offerta a ingresso libero a tutta la città, per invadere con la danza, la musica e lo spettacolo i suggestivi spazi di Piazza San Giovanni, in attesa che, il 23 giugno, arrivi l’estate e con lei l’ormai consolidato Festival intitolato proprio a Piazza San Giovanni che si terrà in collaborazione con Torino Spettacoli nel prestigioso Cortile di Palazzo Chiablese e nel sito archeologico del Teatro Romano.
Nelle sale di Palazzo Chiablese saranno esposte inoltre le opere di Delvoye, Melotti e Paolini dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e i dipinti facenti parte delle collezioni di Palazzo Reale di Torino, restaurati grazie al contributo dell’Associazione degli Amici di Palazzo Reale. L’esposizione è stata resa possibile grazie al sostegno della “Società Reale Mutua di Assicurazioni”. Ingresso libero.
Ingresso libero tutti i mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 18 grazie alle visite guidate del Touring Club Italiano.
Elenco opere in mostra
Dal CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
– Fausto Melotti, La Pioggia, 1966-72, ottone
– Giulio Paolini, Casa di Lucrezio, 1981, 2 calchi in gesso e frammenti, tessuti e basi in legno
Wim Delvoye, Installazione Castello di Rivoli (Betoniera), 1990-1991, legno intagliato, badili, smalti
Da PALAZZO REALE di Torino
– Ambito piemontese, Ritratto di Carlo Emanuele II a cavallo, sec. XVII, olio su tela
– Giovanni Andrea Ansaldo, Ratto d’Europa, XVII sec. prima metà, olio su tela
– Joseph Ducreux (attr.), Maria Teresa di Savoia contessa d’Artois, XVIII sec. fine, pastello su pergamena
Pelagio Palagi, L’arcangelo San Michele, 1840 (?), olio su tela
Angelo Vacca, Cagnetta allattante, sec. XVIII, fine, olio su tela
4 marzo 2013
Festa della Donna tra i beni culturali statali in Piemonte
Come per San Valentino, anche per a festa della Donna, il prossimo 8 marzo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, appartenente al Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, propone interessanti iniziative a tematica femminile.
A Torino, a Palazzo Reale sarà possibile ammirare l’Appartamento dei Duchi di Savoia al Secondo Piano dove saranno approfondite le tematiche riguardanti i matrimoni dinastici di Casa Savoia e il gusto collezionistico da essi derivato. Le visite accompagnate saranno incentrate sui legami della dinastia sabauda con le più importanti case reali europee. La visita sarà corredata dalla ritrattistica di corte che illustrerà le principesse che hanno abitato l’Appartamento sin dal 1722, anno in cui per primo vi abitò Carlo Emanuele III con la prima moglie Cristina di Baviera, e le figure di alcune principesse sabaude andate in sposa ad altri sovrani europei, effigiate nei ritratti inseriti sulle pareti per volere di Umberto II che dimorò in questi ambienti in occasione delle sue nozze con Maria Josè del Belgio. Ingresso secondo il consueto tariffario in vigore.
La Galleria Sabauda propone al pubblico due visite guidate pomeridiane incentrate sui temi della rappresentazione e dell’idealizzazione della donna nell’arte, attraverso uno sguardo ravvicinato su alcuni ritratti “al femminile” presenti nelle collezioni della pinacoteca e già esposte nella nuova sede della Manica Nuova di Palazzo Reale. Le visite, condotte dagli educatori museali, sono gratuite ed hanno la durata di circa un’ora, con inizio alle ore 16 e alle ore 18.
Il Museo di Antichità propone alle 17.30 la visita guidata Il mondo alla rovescia: la violenza assassina delle donne nel mito greco, una mitologia dalle tinte forti, storie di donne che infrangono l’ordine dato dagli uomini; al termine sarà offerta una degustazione alle donne partecipanti.
A Villa della Regina alle 17.30, la professoressa Chiara Saraceno terrà una conversazione sull’emancipazione femminile, accompagnata da letture di brani di Virgina Woolf dell’attrice Stefania Rosso. Per motivi di capienza, è necessaria la prenotazione obbligatoria allo 011 8195035. L’ingresso è libero.
A Palazzo Carignano alle 15 lettura di brani della principessa Josephine, nonna di Carlo Alberto, grande promotrice degli ideali illuministici nella seconda metà del Settecento. Segue visita all’Appartamento dei Principi. Ingresso libero.
All’Archivio di Stato di Torino sarà possibile visitare l’esposizione di documenti dedicata al tema Donne e potere. Carte e volti di principesse francesi nel Piemonte medievale.
Alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino alle 17 presentazione del libro di Maria Teresa Reineri dal titolo: “Non v’impegnerò il cuore. Antonia Maria di Castellamonte nella Torino Barocca”. Un viaggio romantico nella Torino seicentesca del duca Carlo Emanuele II, dove primeggia la figura incantevole di Antonia Maria di Castellamonte, figlia del conte Amedeo, che con il padre Carlo progettò e edificò il volto della nuova città: Palazzo Reale, il San Giovanni vecchio e le chiese di Santa Cristina e San Salvario. Ingresso libero.
Al Castello di Agliè per il ciclo “Un’Ora di Storia al Castello di Agliè, alle 21 Annamaria Aimone, storico dell’arte e responsabile delle collezioni del Castello, e Lea Ghedin, docente di Restauro presso il Cesma di Cuorgnè parleranno della “ Battaglia di Isso”. L’intervento verterà su un curioso manufatto, recentemente restaurato, conservato presso le serre del Castello. Ingresso libero. Durante il consueto orario di apertura si terrà la visita tematica “Le Signore del Castello”, approfondimento storico per immagini dedicato alle figure femminili che abitarono nella dimora.
Al Castello di Racconigi è previsto il percorso dedicato alle “Signore del Castello”: rassegna delle regine che hanno segnato la storia del Castello con mostra dei loro ritratti nella galleria dei Cardinali.
All’Archivio di Stato di Alessandria esposizione del discorso “Sulla condizione delle donne” datato 1840 redatto dal Conte Civalieri e di documenti e immagini testimonianti aspetti del contesto femminile tra XVI e XIX secolo estrapolate dalle “Tavole Genealogiche del Guasco” e dagli archivi “Civalieri, Sappa e Mantelli” . Una interessante carrellata tra argomenti quali bigamia, pazzia e gossip dell’epoca. Fino al 18 marzo presso le sedi dell’Archivio, via Solero 43, presso il Museo della Gambarina, piazza Gambarina 1 e presso l’INPS gestione ex INPDAP, via Testore 19, ad Alessandria. Ingresso libero.
2 maggio 2013
Villa della Regina e Castello di Aglié: due motivi in più per visitarli
Sotto l’egida organizzativa della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, vi proponiamo due importanti appuntamenti culturali per i prossimi giorni: la mostra Sentinelle di Pietro Weber al Castello Ducale di Agliè dal 4 maggio al 30 giugno e le “Conversazioni a Villa della Regina”, a partire da martedì 7 maggio con l’architetto paesaggista Paolo Pejrone.
Pietro Weber espone le proprie ceramiche in una personale al Castello Ducale di Agliè, dal 4 maggio al 30 giugno 2013 (inaugurazione sabato 4 maggio alle 17). La mostra, intitolata Sentinelle e patrocinata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Agliè, vede una selezione di quaranta opere di Pietro Weber, uno dei principali ceramisti italiani, vincitore nel 2007 del Premio Nazionale della Ceramica di Vietri sul Mare.
Presso gli spazi del Castello di Agliè, Weber espone alcune delle ultime ceramiche che, siano esse smaltate o grezze, richiamano nei loro segni e simboli, nelle loro figurazioni ataviche, quella che in periodo tardo antico viene definita ‘arte delle province’. Pietro Weber, percorrendo una ricerca quasi archeologica, pare riproporre stilemi propri non solo, come già più volte si è scritto, dell’arte primitiva africana, ma anche delle diverse civiltà che popolavano quasi duemila anni fa i confini dell’impero romano. Richiami più o meno voluti all’arte anatolica, dacica, celtica e soprattutto retica si esprimono in opere preziosamente decorate, per certi versi barocche, dominate dai colori ocra.
Pietro Weber nasce nel 1959 in Trentino, ma si forma artisticamente a Torino, città in cui frequenta il Liceo artistico e vive fino agli anni Novanta. Artista poliedrico, in grado di spaziare dalla pittura alla scultura, dall’arte povera alla public art, Weber eccelle nell’arte ceramica, riuscendo a ritagliarsi un posto di primo piano nel panorama artistico nazionale.
Weber propone senza particolari sovrastrutture né inutili intellettualismi oggetti totemici che ci pongono di fronte alla realtà umana senza diaframmi. Ed è così che, per esempio, dell’arte retica reinterpreta le statuine votive e di quella anatolica le rappresentazioni femminili della madre terra, creando opere intrise di sacralità; Pietro Weber rappresenta sincronicamente la realtà umana, la vita e la morte, il sogno ed il mondo infero, l’eros e la fertilità.
Pietro Weber estrae dalle viscere della terra colori, profumi e simboli ridando nuova forma e nuova vita a stilemi che sono universalmente riconoscibili nello spazio e nel tempo; egli spiega: “E’ fondamentale lavorare con materiali capaci di rendere manifesta la propria presenza mentre oggi, troppo spesso, i materiali sono considerati un mero supporto per le tecnologie. A me, invece, interessa la loro capacità di stimolare, attraverso la percezione di spazi e oggetti, il ritorno dell’uomo al silenzio e all’ascolto, al rispetto e all’attenzione per le cose più semplici e concrete”.
Sentinelle
Dove: Castello Ducale di Agliè, Agliè (TO)
Apertura: 4 maggio – 30 giugno
Orario: Dal martedì alla domenica, orario 10-18. Chiuso il lunedì.
Ingresso Libero
Martedì 7 maggio a Villa della Regina l’architetto paesaggista Paolo Pejrone interverrà sul tema “Donne di Fiori”, conversazione con Paolo Pejrone e letture di testi sul giardino, a cura dell’attrice Stefania Rosso della Compagna teatrale “Liberipensatori Paul Valéry”.
Si tratta del secondo incontro della serie “Conversazioni a Villa della Regina”, ciclo di dialoghi e letture su alcuni temi che prendono spunto dalla Villa nel rispetto ed attualizzazione della sua identità storica di Vigna collinare con edifici aulici, giardini all’italiana e aree agricole oggi nuovamente produttive. Gli incontri rientrano nell’ambito delle attività didattiche promosse dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte insieme alll’Ufficio Educazione al Patrimonio e la Direzione della Villa. L’iniziativa ha il generoso sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.
Dopo il primo appuntamento che, in occasione della Giornata Internazionale della Donna l’8 marzo, ha avuto come ospite la sociologa Chiara Saraceno, con un grande riscontro di pubblico, i successivi incontri a questo del 7 maggio con Pejrone, saranno:
Giovedì 16 maggio, in concomitanza con il Salone del Libro, “Creatività al femminile”, conversazione con Rosellina Archinto, editrice, Stefania Bertola, scrittrice, Enrica Borghi, artista, Chiara Cerami, neurobiologa, Serena Gaudino, mediatrice culturale, in dialogo con Enrica Melossi.
Giovedì 26 settembre, in concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio, “Brindisi in Villa”, conversazione con scrittrici ed esponenti del mondo dell’enogastronomia con letture di testi, a cura dell’attrice Stefania Rosso della Compagna teatrale “Liberipensatori Paul Valéry”.
Gli incontri si svolgono nel Salone centrale di Villa della Regina alle 17. Il ciclo di incontri, con ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti, prevede la prenotazione obbligatoria per motivi di sicurezza, al numero: 011.8194484 dalle 9 alle 17.
Per ulteriori informazioni: www.artito.beniculturali.it, www.piemonte.beniculturali.it.
Villa della Regina è aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (con ultimo ingresso alle 17). Chiusa lunedì (salvo festività). L’ingresso è gratuito. Una visita guidata è prevista dal martedì al sabato alle 11.
La visita agli Appartamenti e ai Giardini è libera ed è preceduta da un video di presentazione realizzato con il contributo della Fondazione Renzo Giubergia.
I visitatori con ridotte capacità motorie possono accedere in auto alla Villa, facendone richiesta anticipata o direttamente citofonando all’ingresso. I gruppi e le scolaresche possono prenotare la loro visita allo 011 8194484, o inviando un fax allo 011 8195035, e-mail [email protected]
11 febbraio 2013
San Valentino: con un biglietto si entra in due nei musei
Splendida iniziativa per il San Valentino 2013 grazie alla direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte che, in collaborazione con la Città di Torino, la Fondazione Torino Musei, la Regione Piemonte e tutte le altre realtà culturali del territorio che hanno aderito all’iniziativa proposta dal Ministero per i Beni Culturali, al fine di accrescere la conoscenza dell’arte, promuove l’ingresso in due acquistando un solo biglietto in 35 siti. Ed allora pronti per un 14 febbraio di amore arte e cultura: “Quest’anno proponiamo 35 eventi, 11 dei quali nei nostri musei statali e gli altri 24 delle tante altre istituzioni culturali di Torino e del Piemonte che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa proposta per San Valentino – ha detto il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Mario Turetta – nella quale con un solo biglietto di entra in due. Vogliamo in questo modo offrire una bella opportunità di trascorrere una giornata speciale nei musei a tutte le coppie innamorate dell’arte e della cultura, indipendentemente dal sesso e da qualsiasi legame possa esserci”. “Ogni occasione che ci porta a contatto con l’arte e la cultura è preziosa. L’incontro con la bellezza – afferma Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura della Città di Torino – può poi caratterizzare bene anche un’iniziativa, a cui aderiamo con piacere, dedicata a tutte le coppie che senza distinzioni dal sesso vogliano festeggiare questa festa fruendo del patrimonio culturale della nostra Città”. Per Michele Coppola, assessore allla Cultura della Regione Piemonte: “Sono contrario alla gratuità dei musei perché sono convinto che le cose belle debbano essere pagate. Sono invece affascinato e favorevole rispetto a operazioni e iniziative intelligenti come questa che promuovono la fruizione dei nostri musei e dei nostri luoghi di cultura. Bisogna lavorare per far vivere i musei che devono diventare luoghi della quotidianità, luoghi dove andare, stare bene e tornare. Questa iniziativa riguarda infatti tutta la Regione Piemonte da Palazzo Mazzetti ad Asti al Castello di Miradolo”.
Il programma completo di tutte le iniziative per San Valentino in tutta Italia, e gli eventuali aggiornamenti, è visibile sul sito del Ministero per i Beni Culturali: www.beniculturali.it, e sul sito della Direzione Regionale per i Beni Culturali: www.piemonte.beniculturali.it
– Gli eventi di San Valentino a Torino e provincia
Palazzo Reale di Torino: “I matrimoni dinastici e le testimonianze collezionistiche”.
Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale.
Armeria Reale: nella grande Galleria del Beaumont, annessa a Palazzo Reale, si apre al pubblico il museo dell’Armeria.
Museo Archeologico: alle 17.30, “Crimini d’amore: filtri, malefici e mitici stalker”.
Palazzo Carignano: alle 11 alle 12 visite guidate degli appartamenti barocchi.
Villa della Regina: visita libera dalle 10 alle 16 del complesso di vigna e giardini.
Castello di Moncalieri: dalle 10 alle 18, prenotazione obbligatoria allo 366 5992861 .
Castello di Agliè: a partire dai ritratti del Berger, verrà approfondita la storia della coppia, dalle loro vicende istituzionali e personali.
Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese: presentazione al pubblico di una testimonianza della forma più alta dell’amore.
Fondazione Torino Musei: ingresso in due con un solo biglietto alla GAM, a Palazzo Madama, al MAO e alla Rocca del Borgo Medievale.
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano: “Le donne, gli eroi e l’amore nel Risorgimento”.
Museo Nazionale del Cinema: ingresso al Museo Nazionale del Cinema e alla mostra temporanea “Gianini e Luzzati. Cartoni animati”.
Museo Regionale di Scienze Naturali: ingresso al museo con un biglietto per due.
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino: ingresso al museo con un biglietto per due.
MUSLI, Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia: “San Valentino… E la buona scrittura”.
Teatro Regio di Torino: visita guidata al palcoscenico, al foyer, alla sala, alle strutture tecniche e all’Archivio storico del Teatro.
Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”: presenta collezioni storiche comprendenti preparati anatomici.
Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”: “Due cuori in uno al museo di anatomia”.
Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”: presenta la collezione di mille e più «frutti artificiali plastici» modellati a fine Ottocento.
Museo di Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706.
Museo del Risparmio: “San Valentino con For & Mika. È consigliata la prenotazione al numero 800167619.
Museo F. Faa’ di Bruno: “Conoscere per amare”.
Museo dello Sport allo Stadio Olimpico: ingresso al Museo dello Sport e visita guidata dello Stadio Olimpico.
Juventus Museum allo Stadio della Juventus: ogni coppia che si presenterà alle casse avrà diritto ad un biglietto omaggio per la sola visita al Museo.
Castello di Miradolo (San Secondo di Pinerolo): “Spazzapan un legame speciale”.
– Gli eventi di San Valentino a Asti
Palazzo Mazzetti: visite guidate al Museo Civico alle 11 e alle 16.
– Gli eventi di San Valentino a Cuneo e Provincia
Castello di Racconigi: un percorso di visita con una serie di dipinti, attualmente nei depositi del castello e mai esposti al pubblico.
Museo Civico Casa Cavassa a Saluzzo: “I Love Casa Cavassa”.
Museo della Ceramica di Mondovì: da giovedì 14 a sabato 16 febbraio.
– Gli eventi di San Valentino nel Verbano-Cusio-Ossola
Archivio di Stato di Verbania: Carte d’amore. “Uva, ribes e gelso. Storia di un caporale e di un esercito scomparsi nella steppa”.
– Gli eventi di San Valentino a Vercelli
Museo Camillo Leone: “Se ami qualcuno portalo al Museo Leone”. Dalle ore 15 alle ore 22.
Museo Francesco Borgogna: da martedì 12 a domenica 17 febbraio.
25 gennaio 2013
Residenze sabaude e castelli, iniziative in serie
Segnaliamo un paio di iniziative volte alla promozione turistica a alla valorizzazione del territorio: dapprima la possibilità di partecipare al corso di formazione organizzato dall’UNESCO per operatori culturali, la seconda il programma del festival del Libro di Viaggio che a settembre si terrà presso il castello di Moncalieri.
Si ripeteranno tra febbraio e aprile i corsi di formazione sui valori dell’UNESCO, organizzati dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, che nella 1° edizione (autunno 2012) hanno registrato un grande successo di richieste di partecipazione.
I corsi sono organizzati grazie al finanziamento della legge n. 77/2006 e per realizzare il Protocollo d’Intesa firmato il 18 aprile di quest’anno tra la Direzione Regionale e l’Unione delle Pro Loco d’Italia Comitato Regionale del Piemonte: “Questo Protocollo ha sancito la collaborazione tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e le 1.070 Pro Loco piemontesi aderenti all’Unpli – ha sottolineato il Direttore Regionale Mario Turetta – per organizzare e gestire attività per fare conoscere al più ampio pubblico possibile i beni culturali e paesaggistici piemontesi, con la realizzazione di iniziative culturali, spettacoli, mostre, eventi”.
I corsi sono rivolti ad insegnanti, operatori culturali, guide turistiche e volontari, sono gratuiti e con una disponibilità di posti limitata (30 partecipanti/corso), la frequenza è obbligatoria. Il percorso formativo è organizzato in collaborazione con il Centro Unesco di Torino e si articola in lezioni, workshop e visite alle residenze. I corsi forniscono una formazione di base sul sistema dei beni culturali della regione, sulla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sui siti Unesco del territorio piemontese, in particolare quello delle Residenze Sabaude.
Le scadenze per l’iscrizione sono il 1° febbraio (volontari e operatori dei servizi educativi) e il 1° marzo (insegnanti/operatori dei servizi educativi). Per le iscrizioni rivolgersi al Centro UNESCO: [email protected]; telefono 011 6936425.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Direzione Regionale:
http://www.piemonte.beniculturali.it/index.php/it/100-news-brevi/211-corsi-unesco-2013.
La Città di Moncalieri e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte collaboreranno insieme per valorizzare il Castello di Moncalieri con una serie di iniziative per l’anno in corso. Le iniziative promosse dall’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri, nell’ambito del progetto Moncalieri Città del Viaggio, in continuità con le edizioni precedenti saranno realizzate in collaborazione con le realtà culturali del territorio e il sostegno della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. Il programma del Festival nel 2013 verrà definito con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Si prevedono incontri con gli autori ed eventi indirizzati al grande pubblico, a studiosi, scuole e università: sulle tematiche del viaggio, sul Gran Tour in Italia e sulla storia europea del viaggio. La manifestazione, oltre che negli spazi della residenza sabauda, si svolgerà nelle vie del Borgo Medioevale di Moncalieri, in cui verranno esposte novità librarie sul viaggio, e sarà occasione per promuovere anche visite guidate al Castello e al Centro Storico.
Nella residenza sabauda sono in corso di ultimazione diverse opere, tra le quali il completamento e il restauro della Cavallerizza (finanziati dalla Compagnia di San Paolo) e l’allestimento degli spazi per la conservazione delle opere della Galleria Sabauda (MiBAC e Compagnia di San Paolo), in attesa del definitivo trasferimento nella Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino previsto per il 2014. Sono in fase di avvio i lavori di ricostruzione del solaio del torrione sudest, la realizzazione del nuovo impianto anti-incendio e degli impianti elettrici (Arcus), il restauro dello Scalone d’Onore e degli Appartamenti di Maria Clotilde e la manutenzione straordinaria della Cappella Regia (Compagnia di San Paolo).
Sono previsti inoltre i restauri dell’Appartamento di Maria Letizia e dell’Appartamento di Vittorio Emanuele II (Compagnia di San Paolo), al momento in fase progettuale. “Si tratta di una proficua collaborazione fra la nostra amministrazione e la Città di Moncalieri – ha sottolineato il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta – per valorizzare un patrimonio comune del territorio con iniziative, manifestazioni e la realizzazione di spazi per ospitare eventi culturali di grande richiamo, con nel contempo il completamento dei lavori di restauro per rendere visitabile nella sua completezza la splendida residenza di Moncalieri”.
“La positiva collaborazione tra la Città di Moncalieri e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte nel promuovere il Castello di Moncalieri prosegue e si approfondisce – sottolinea il Sindaco della Città di Moncalieri Roberta Meo – In attesa che vengano realizzati gli interventi di restauro programmati e sia possibile visitare le opere della Galleria Sabauda che verranno collocate temporaneamente nella Cavallerizza, è importante promuovere in sinergia tra i diversi enti iniziative culturali e turistiche per valorizzare questo bene comune. Siamo lieti che si sia riusciti a garantire continuità all’accesso e alle visite agli spazi oggi disponibili e l’inserimento del Castello nel sistema della Carta Musei del Piemonte per renderlo a pieno titolo parte integrante delle residenze reali”.
6 dicembre 2012
NataleReale2012
Per le festività natalizie, il Palazzo Reale di Torino, i Castelli di Agliè e di Racconigi offrono al pubblico la mostra “NataleReale”, estesa anche al MUSLI/ Museo del Libro di Torino: l’esposizione sarà dedicata al Natale dei piccoli principi, per i quali veniva allestito l’abete vicino al quale erano posti i doni. Sarà l’occasione per mostrare giocattoli, quaderni e testi scolastici e non, fotografie di famiglia delle diverse coppie reali.
Palazzo Reale ambienterà l’esposizione nell’Appartamento del Re Vittorio Emanuele III; nelle sale rivivranno le atmosfere natalizie del primo Novecento, con i principini delle diverse generazioni reali:Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro, Umberto e Maria Josè del Belgio.
Il Castello di Agliè festeggia l’avvento del Santo Natale proponendo i giochi dei piccoli duchi di Genova. Verrà svelato il fascino degli antichi giocattoli e passatempo, con i quali allietavano le proprie giornate Margherita e Tommaso di Genova, ma anche la generazione successiva, i figli ed i nipoti: Bona, Ferdinando, Adelaide, Filiberto, Adalberto ed Eugenio. Gli allestimenti ricostruiranno l’assetto degli ambienti privati dedicati ai nobili fanciulli: sorprendentemente, l’osservatore scoprirà quanto simili ai nostri fossero i giochi di allora; cambiano solo i materiali e le fogge, ma chi di noi non ha avuto un orsetto di peluche come rassicurante compagno di sogni, un set di tazzine per giocare alle signore, oppure un cavallino a dondolo per trasformarsi in un fiero cavaliere? Si scopriranno, inoltre inediti tesori, balocchi e ninnoli che per la preziosità della fattura, potevano appartenere solo a privilegiati bimbi dell’alta aristocrazia.
Al Real Castello di Racconigi sarà allestita una mostra di giocattoli dei primi anni del Novecento nell’appartamento delle principessine Jolanda, Giovanna, Mafalda, Maria e del Principe Umberto di Savoia, figli di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena del Montenegro. Unitamente ai giocattoli sarà esposta la collezione di libri di fiabe del Castello, alcuni dei quali già appartenuti all’ultima regina d’Italia Maria Josè.
Il MUSLI/Museo Scuola Libro Infanzia rievocherà la tradizione europea delle festività natalizie attraverso l’esposizione di preziose edizioni per l’infanzia di Otto e Novecento: libri illustrati, animati e musicali, che rappresentano il Natale come festa religiosa e familiare ed i principali personaggi portatori di doni legati alle tradizioni popolari.
Gli eventi sono stati realizzati grazie al contributo della Compagnia di Sanpaolo, Associazione Amici di Palazzo Reale, Associazione Volarte Onlus e con il sostegno della Società Reale Mutua Assicurazioni, che ha dato copertura assicurativa ai preziosi giochi e libri, prestati da Biblioteca Reale di Torino e Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, MUSLI/Museo Scuola Libro Infanzia e da collezionisti privati.
Le visite alle Residenze ed al MUSLI saranno articolate come segue
– Palazzo Reale: Appartamento del Re dall’11 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013. Visite dal martedì al sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì.
Info allo 011 4361455
– Castello Ducale di Agliè: dal 13 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013. Visite dal martedì al sabato dalle 8,30 alle 18,30. Chiuso il lunedì.
Info allo 0124 330102
-Real Castello di Racconigi: dal 9 dicembre 2012 al 31 gennaio 2013. Viste dal martedì al sabato dalle 8,30 alle 18,30. Chiuso il lunedì.
Info allo 0172 84005
-MUSLI: dall’11 dicembre 2012 al 31 gennaio 2013. Visite dal lunedì alla domenica dalle 15,30 alle 18,30. Giorni di Chiusura: 23, 24, 25, 26, 31 dicembre 2012; 1 e 6 gennaio 2013.
Info allo 011 19784944
7 novembre 2012
Lo stato dell’arte del cantiere per i lavori di restauro e riabilitazione strutturale della Cappella della Sindone di Torino
Come è ben noto sono trascorsi molti anni dall’incendio della Cappella della Sindone. Forse non è altrettanto noto il lavoro che è stato compiuto con successo in questo lungo lasso di tempo. Si consideri che le attività ad oggi eseguite sono state fondate su tre aste pubbliche per l’appalto di lavori, tre aste pubbliche per l’affidamento di servizi, sette gare informali per l’affidamento a trattativa privata di servizi e di lavori, alcune decine di contratti di ricerca e di sperimentazione con il Politecnico e l’Università di Torino ed esperti di varie discipline per una spesa complessiva pari a 14 milioni di euro.
A seguito di questo delicato e complesso lavoro preliminare ha avuto inizio la fase operativa, quella il cui riscontro è più immediato e tangibile e che consentirà di vedere messo a frutto il lavoro di tutti questi anni e di restituire alla Cappella del Guarini la piena efficienza delle strutture portanti.
Pur tuttavia l’appalto dei lavori di riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella, aggiudicato nel 2009, è stato interessato da un susseguirsi di vicissitudini giudiziarie scaturite, in prima istanza, dai ricorsi giurisdizionali presentati al Tribunale Amministrativo Regionale nel tentativo di ottenere l’annullamento dell’aggiudicazione dei lavori. In seconda istanza, risolte le vertenze giudiziarie di carattere amministrativo e avviati i lavori, si sono presentate con l’impresa aggiudicataria dei lavori difficoltà e criticità tali da costringere la Stazione Appaltante ad adottare il provvedimento di risoluzione del contratto per grave inadempienza dell’Appaltatore.
Tutto questo susseguirsi di vicissitudini giudiziarie si è riflesso sul cantiere determinando due anni di ritardo sui lavori.
Allo stato attuale, dopo questa pausa forzata, sono finalmente ripresi i lavori per il completamento della riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella: il 30 aprile scorso ha avuto luogo la consegna dei lavori affidati ora alla ditta Arcas S.p.A., che era risultata seconda aggiudicataria nella procedura di gara del 2009. Si è così entrati nella fase più delicata e complessa del cantiere, quella che prevede la sostituzione di circa 1550 elementi di marmo gravemente danneggiati dall’incendio (su un totale di 5454), per i quali non è stato possibile prevedere il solo consolidamento. Essi dovranno essere sostituiti per restituire alla Cappella la sua capacità portante; i rimanenti conci, oggetto di un appalto specifico già in corso, potranno essere consolidati e integrati con malte appositamente formulate.
Nello specifico i lavori per il completamento della riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone, che ammontano all’incirca a 8,7 milioni di euro, dovranno concludersi entro la fine del mese di marzo 2014 e prevedono sostanzialmente:
– la rimozione, e la successiva sostituzione, delle colonne in marmo dell’ordine minore o il loro consolidamento e la sostituzione delle lesene dell’ordine maggiore;
– lo smontaggio e il rimontaggio dell’arco sghembo con il consolidamento dell’architrave di appoggio dello stesso;
– lo smontaggio e il rimontaggio degli archi e degli occhi del bacino tronco
– il consolidamento delle murature del cunicolo alla base del loggiato e delle murature dei pilastri del loggiato;
– la riparazione e la messa in tiro della catena esistente dei finestroni, l’inserimento delle nuove catene del cestello e dei finestroni;
– il consolidamento e il ripristino dei costoloni e degli archi in muratura del cestello;
– l’inserimento della cerchiatura esterna alla base del tamburo;
– la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo lungo tutta la circonferenza;
– il consolidamento degli archi di scarico dei costoloni nel cunicolo superiore del tamburo;
– lo smontaggio e il rimontaggio dei tre livelli superiori del cestello e il consolidamento del primo, secondo e terzo livello;
– il consolidamento degli archi in muratura dei finestroni;
– lo smontaggio dei conci lapidei del loggiato;
– la rimozione degli incatenamenti provvisionali esistenti.
Contemporaneamente al cantiere di riabilitazione delle strutture ha ripreso il via anche il cantiere di consolidamento dei conci di marmo ancora recuperabili che aveva dovuto sospendere la propria attività in quanto strettamente correlata ai lavori di sostituzione dei conci lapidei appaltati all’impresa alla quale è stato risolto in danno il contratto. Entro la fine di quest’anno il cantiere di consolidamento giungerà a conclusione.
Al termine di questi due appalti resteranno da realizzare le integrazioni volumetriche dell’apparato decorativo interno della Cappella e il restauro degli elementi bronzei, delle superfici esterne e dei serramenti. Tali lavori non erano già inclusi nel progetto preliminare del 1999, ma saranno oggetto di intervento per il quale la Direzione Regionale è impegnata nel reperimento dei fondi necessari.
3 ottobre 2012
Presentazione dei lavori di restauro al Castello di Racconigi
Venerdì 5 ottobre, venerdì 12 ottobre e giovedì 18 ottobre, sempre alle 17.30, ci saranno tre appuntamenti al Castello di Racconigi, sala Cinema, a ingresso libero, per presentarne i lavori di restauro. Infatti, durante l’autunno e l’inverno 2012-2013, grazie ai Fondi Por-Fers della Regione Piemonte si andranno ad effettuare nel complesso racconigese una serie di interventi di restauro che vedranno coinvolte alcune sale del Castello e una parte significativa del Parco e della Margaria.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali del Piemonte e l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte hanno organizzato tre incontri aperti alla stampa e a tutti i cittadini per illustrare i progetti e la finalità dei lavori che si andranno a realizzare: gli incontri, a ingresso libero, si terranno presso la Sala Cinema del Castello di Racconigi venerdì 5 ottobre, venerdì 12 ottobre e giovedì 18 ottobre, alle 17.30.
L’intervento di restauro dell’Azienda della Real Casa consentirà alla Residenza di Racconigi di connettere e completare i restauri ad oggi condotti nel castello e nel parco, rinsaldando il legame tra il castello, il parco ed il territorio, rendendo fruibili tutti gli spazi che si innestano in questo legame.
Venerdì 5 ottobre ore 17.30
Il parco e i giardini: le attività di sperimentazione e produzione dell’azienda della real casa.
Il progetto prevede il restauro di una porzione dell’ala ovest a frutteto del Giardino dei Principini, la sistemazione delle aree di pertinenza della Margaria, il restauro della copertina in pietra del muro di cinta, delle panchine storiche e della componente arborea; tali interventi consentiranno la migliore fruizione dei luoghi, e renderanno efficiente e concreto il modello gestionale che da anni contraddistingue la Residenza racconigese, in cui l’aspetto più innovativo risiede nel semplice ed efficace ritorno alle “buone pratiche” agricole che si dimostrano non solo perfettamente inserite nell’assoluta vocazione del luogo, ma anche sostenibili e promotrici nel miglioramento delle condizioni ecologiche del parco, nonché capaci di un potenziale ritorno nel territorio, visto il crescente turismo che si sta manifestando verso i prodotti enogastronomici. Interverranno il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta, il direttore del Castello Giuse Scalva, gli architetti paesaggisti Paolo Pejrone e Patrizio Giulini e l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola.
Venerdì 12 ottobre ore 17.30
Il Castello: le stanze del re e gli uffici amministrativi dell’azienda della real casa.
Il progetto prevede interventi di adeguamento impiantistico, restauro e allestimento degli ambienti aulici del primo piano e della Caffetteria dei Cavallini; tali interventi consentiranno una lettura sinottica dell’organismo Residenza nei suoi aspetti funzionali, dalle sale auliche agli ambienti di servizio, nonché l’apertura di nuovi percorsi di visita.
Giovedì 18 ottobre ore 17.30
La Margaria e le Serre Reali: la sede operativa dell’azienda della real casa.
Il progetto prevede il restauro delle tettoie agricole finalizzate alla realizzazione della sede operativa dei giardinieri e dei locali a servizio di eventi e manifestazioni, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento della scuderia e la posa di sistemi di controllo per l’accesso al parco e alla Margaria. Tali interventi renderanno il complesso più efficiente nell’ospitare i grandi eventi che da diversi anni portano a Racconigi un pubblico sempre più numeroso: convegni internazionali, appuntamenti ortoflorovivaistici, mostre, eventi privati, la stagione estiva del Teatro Regio di Torino.
25 settembre 2012
Arnaldo Pomodoro a Palazzo Reale
Palazzo Reale di Torino ospita, dal 28 settembre al 25 novembre 2012, la mostra “Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito”, promossa e realizzata dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e dallo Studio Copernico di Milano, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Piemonte, della Città di Torino e del Comune di Milano.
L’iniziativa racconta un viaggio straordinario e unico, attraverso cui è possibile rileggere il lavoro di ricerca per la progettazione scenica svolto da Arnaldo Pomodoro nell’arco di un cinquantennio, per oltre quaranta spettacoli: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, modellini, bozzetti e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena.
Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo, messa in scena sulle rovine di Gibellina tra il 1983 e il 1985 con la regia di Filippo Crivelli, fino al dittico Cavalleria rusticana di Mascagni e Šárka di Janáček al Teatro La Fenice di Venezia nel 2009 con la regia di Ermanno Olmi.
Il percorso espositivo si completa negli spazi esterni di Palazzo Reale con alcune sculture monumentali, proprio pensate per spettacoli teatrali: le quattro Forme del mito per il ciclo dell’Orestea, il Grande Portale per Oedipus Rex e l’Obelisco per La passione di Cleopatra.
Per Arnaldo Pomodoro, il teatro è il luogo della ricerca per eccellenza: “l’esperienza teatrale – ha avuto modo di dichiarare lo stesso scultore – mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni, perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi sembra di poter materializzare la visionarietà”.
Le opere scenografiche di Arnaldo Pomodoro possiedono una propria autonomia linguistica, resistono nel tempo e soprattutto hanno fatto intravedere all’artista nuovi sviluppi espressivi e nuovi contesti. “L’esperienza teatrale che abbraccio con entusiasmo – continua Pomodoro – mi ha anche posto in una nuova prospettiva in relazione agli architetti con i quali lavoro e per l’environment della vita urbana”.
La ricerca di Arnaldo Pomodoro è una ricerca infinita, dove ogni tappa è un’opera, una scenografia, un costume, un testo, in questo caso una mostra.
Contemporaneamente, verrà pubblicato un volume di oltre 600 pagine, curato da Antonio Calbi, coedito da Feltrinelli e Fondazione Arnaldo Pomodoro, con molti scritti e un grande numero di immagini che mostrano tutti i 44 progetti scenici realizzati dall’artista dal 1972 ad oggi.
Segnaliamo anche cha da venerdì 28 settembre la Biblioteca Reale di Torino apre al pubblico con un nuovo assetto espositivo, garantendo in questo modo al pubblico sia dei visitatori sia dei lettori e degli studiosi la doppia funzione di museo e di biblioteca.
“Dopo l’apertura del collegamento tra Palazzo Reale e l’Armeria lo scorso inizio di luglio – ha sottolineato il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta – il nuovo assetto museale della Biblioteca Reale è un altro fondamentale tassello che si aggiunge alla realizzazione del Polo Reale di Torino”.
La sala di consultazione è stata spostata nella seconda parte del salone monumentale palagiano, in un’area apposita ad accesso limitato solo per i lettori, a cui vengono garantiti così maggiore privacy e silenzio. La prima parte del salone, invece, ospita una esposizione delle collezioni permanenti, con una selezione di manufatti legati alla storia dell’Istituto, legature di pregio nonché volumi di particolare rilievo, all’interno di vetrine appositamente rinnovate per l’occasione.
Punto forte di questa nuova immagine della Biblioteca Reale è però senza dubbio l’allestimento multimediale installato nelle due sale di ingresso: grazie al prezioso contributo della Consulta per la Valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino sono stati installati dispositivi multimediali, sia per poter navigare attraverso le collezioni digitali dell’Istituto, sia per promuovere e valorizzare, anche attraverso video emozionali, i beni culturali piemontesi.
Il nuovo allestimento – precisa il direttore della Biblioteca Reale Giovanni Saccani – cerca anche di far vivere ai visitatori il progetto di “wunderkammer” che Carlo Alberto ha perseguito con acquisti importanti sia di manoscritti sia di disegni sia di oggetti d’arte che vengono presentati in parte in originale, in parte in formato elettronico.
L’Autoritratto e il Codice del Volo di Leonardo, per citare un esempio di preziose opere conservate alla Biblioteca Reale, potranno così essere ammirati e studiati da tutti attraverso la versione digitale, liberamente consultabile nei monitor touchscreen della Biblioteca.
ARNALDO POMODORO. IL TEATRO SCOLPITO
Torino, Palazzo Reale (Piazzetta Reale, 1)
28 settembre – 25 novembre 2012
Orari: dal martedì alla domenica, 9.30 – 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00). Chiuso il lunedì
Ingresso libero
Informazioni: tel. 011 4361455
[email protected]
9 agosto 2012
Prorogata fino al 9 settembre la mostraHenri Cartier-Bresson Photographe
“Fotografare: è porre sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere.” Lo slogan di Henri Cartier-Bresson diventa realtà per i torinesi e i turisti ancora per un mese, infatti a seguito dell’ampio consenso di visitatori e di critica, la retrospettiva antologica dedicata al genio francese della fotografia Henri Cartier-Bresson Photographe a Palazzo Reale di Torino, vede la data di chiusura posticipata al 9 settembre 2012.
La rassegna, che gode del patrocino del Comune di Torino, è ospitata nelle storiche e prestigiose sale di Palazzo Reale, ed è organizzata da Silvana Editoriale in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui proprio Henri Cartier-Bresson insieme, fra gli altri, a Robert Capa e David Seymour, fu uno dei soci fondatori nel1947.
In mostra oltre 130 fotografie in bianco e nero, scattate fra i primi anni ’30 e la fine degli anni ’70, concorrono a raccontare la storia di uno sguardo eccezionale, del fotografo che fu definito “l’occhio del secolo”. Nel corso della sua lunga carriera infatti, Henri Cartier-Bresson non ha mai smesso di esplorare con lucidità i grandi movimenti artistici, politici e sociali del proprio tempo. Egli ha avuto la capacità, e talvolta la fortuna, di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, riuscendo a immortalare avvenimenti di portata storica come la Cina alla fine del Kuomintang, il funerale di Mahatma Gandhi in India, il campo di deportazione di Dessau in Germania, nel 1945.
Eventi raccontati con un tale sforzo di rigore e di misura, da spingerci a pensare che non sarebbe stato possibile restituirli in maniera differente dal modo in cui Cartier-Bresson li ha fissati per sempre nel nostro immaginario. Accanto a queste immagini ormai storiche, nel percorso in mostra sono presenti anche fotografie di persone comuni: donne, bambini, lavoratori, anziani, ritratti nella propria quotidianità. Scatti di getto, dove i soggetti non sono quasi mai in posa, ma vengono sorpresi nell’atto di compiere un gesto o nello svolgersi di una situazione, nel tentativo di rappresentare la realtà senza orpelli, nella sua immediatezza.
Le immagini esposte a Palazzo Reale di Torino costituiscono una perfetta testimonianza della poetica del kairòs – il momento opportuno – e mostrano come Cartier-Bresson abbia tracciato un segno in- delebile nell’arte della fotografia, rivelandosi come un artista che ha sempre scelto l’anonimato nel- l’azione per meglio cogliere l’istante. Più di chiunque altro, Henri Cartier-Bresson è riuscito a catturare le segrete analogie fra il soggetto e la realtà che lo circonda, traducendo le proprie intuizioni in fotografie in cui la perfezione formale si accompagna a un alone di mistero che spesso le pervade. E’ come se in particolari condizioni, si manifestasse all’artista un rapporto speciale e denso di significato fra la luce, il luogo e le persone, tale da rendere palese al suo occhio l’organicità degli elementi.
La composizione, la geometria e la forma, non sono altro che questa lucida consapevolezza, che egli ha la capacità di riconoscere e di accogliere, riuscendo a scattare nell’istante liberatorio dell’intuizione. “Quando guardo un’opera di Henri Cartier-Bresson, scrive Yves Bonnefoy nel volume Henri Cartier Bresson. Photographe (1979), provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense..” quello stesso stupore che proviamo noi oggi, a distanza di anni, di fronte a queste fotografie senza tempo, capaci di esprimere l’essenza delle cose e di trascinare lo spettatore nella verità dell’attimo immortalato.
Henri Cartier-Bresson Photographe
21 marzo – 9 settembre 2012
Palazzo Reale
Piazzetta Reale, 1 – Torino
Orari:
Dal martedì alla domenica 9,30 – 18,30
Ultimo ingresso ore 18,00
Chiuso il lunedì
Biglietti: Intero: 6 €
Ridotto: 4 € Ragazzi tra i 13 e i 18 anni dʼetà; possessori di un biglietto di ingresso per Palazzo Reale
Omaggio: Bambini da 0 a 12 anni dʼetà; portatori di handicap
27 luglio 2012
Un libro per scoprire “I beni Culturali in Piemonte”
E’ stato presentato stamattina il libro “I beni Culturali in Piemonte. Attività 2011-2012”. Il volume riassume gli eventi e le attività promosse tra il 2011 e la prima parte del 2012 da tutti gli istituti culturali dello Stato in Piemonte e anticipa gli appuntamenti per la seconda metà dell’anno.
Sono intervenuti: il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta, la soprintendente ai Beni Architettonici di Novara, Alessandria e VCO Luisa Papotti, la soprintendente ai Beni Storici e Artistici Edith Gabrielli, la soprintendente ai Beni Archeologici Egle Micheletto, la soprintendente ai Beni Archivistici Micaela Procaccia, il direttore dell’Archivio di Stato di Torino Maria Barbara Bertini e il direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Andrea De Pasquale,
“Il 2011 è stato un anno intenso – ha detto il il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Mario Turetta, che ha visto crescere l’immagine della città imponendola tra le mete turistiche maggiormente attrattive per il turismo soprattutto estero. Un nuovo pubblico, nel quale si è constatato il rafforzamento delle componenti storiche (francesi e tedesche), ma non senza sorpresa si trova anche in giro per la città e i musei nuovi visitatori da paesi come la Cina e il Brasile”. Di seguito un riassunto delle principali attività nei vari istituti.
Galleria Sabauda
La Galleria Sabauda ha felicemente avviato il suo trasferimento nella sua nuova sede di destinazione. I lavori di ristrutturazione procedono secondo i tempi stabiliti. Il secondo lotto è stato messo a gara e i lavori assegnati. Le intenzioni sono, come già annunciato in altre occasioni, di inaugurare la nuova Galleria Sabauda, completa in tutte le sue parti, per il 2014. Non abbiamo voluto, in questo periodo privare i visitatori della possibilità di ammirare i suoi capolavori e la mostra “I quadri del re”, in collaborazione con Venaria, sta registrando un grande successo.
Museo di Antichità
Con il completamento entro fine anno dell’allestimento della sezione dedicata all’Archeologia a Torino, nei locali al piano interrato, affacciati sul Teatro Romano, nella quale si evidenzieranno i profondi legami culturali delle raccolte archeologiche sabaude nel corso dei secoli, sarà possibile aprire il collegamento fra la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità, attraverso la scala di collegamento per questo realizzata nella Manica Nuova di Palazzo Reale. Il percorso di visita sarà, dunque, ancora esteso fino a raggiungere una parte consistente di quello che sarà a completamento di tutti i lavori nel 2014. A fine anno – inizio 2013 il Museo di Antichità si arricchirà anche del suggestivo allestimento dedicato all’esposizione del Papiro di
Artemidoro, grazie al contributo della Compagnia di San Paolo.
Armeria Reale
Un primo passo, di grande importanza per la realizzazione del Polo Reale, è stata l’apertura della porta tra l’Armeria Reale e Palazzo Reale. Oggi, finalmente, il visitatore può acquistare un unico biglietto presso la biglietteria di Palazzo Reale e andare dalle sale del Palazzo alla galleria del Beaumont, senza più interruzione. Entro fine anno sarà possibile anche raggiungere la Biblioteca Reale dall’Armeria Reale attraverso la riapertura dello Scalone Alferiano.
Biblioteca Reale
Anche la Biblioteca Reale è interessata da importanti progetti. Chiusa la mostra “Leonardo, il Genio e il Mito” con grande successo di visitatori alla reggia di Venaria Reale (oltre 140.000 i visitatori), dovendo dare ai disegni di Leonardo una collocazione più adatta, che permetta la conservazione e la tutela insieme alla giusta esigenza di ammirarli, si provvederà, grazie alla collaborazione con la Consulta, a un diverso assetto del caveau, mentre a fine settembre, il 28 esattamente, la Biblioteca inaugurerà la nuova area espositiva permanente nella prima parte della Sala di Lettura, permettendo a tutti i visitatori di poter ammirare la Biblioteca senza interferire con la normale attività di lettura e ricerca, propria dell’istituto.
I Giardini Reali
La prossima settimana la Regione Piemonte comunicherà i risultati della gara di appalto per la risistemazione dei Giardini Reali. Un appalto di 2 milioni e mezzo di euro. In circa un anno i Giardini Reali torneranno al loro originario splendore.
Palazzo Chiablese
Assegnata la gara per la ristrutturazione dei locali dell’ex museo del Cinema. A fronte della Piazzetta Reale sarà aperto il Bookshop e la Biglietteria del Polo. Si prevede di realizzare un ambiente espositivo per mostre, conferenze e presentazioni.
Cappella della Sindone
Dopo una pausa forzata durata un anno scaturita dal provvedimento di risoluzione del contratto per grave inadempimento della ditta che si era aggiudicata l’appalto nel 2009, sono ora ripresi i lavori di restauro delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone. Il 30 aprile scorso ha avuto luogo la consegna dei lavori affidati alla ditta Arcas SpA, che era risultata seconda aggiudicataria nella procedura di gara del 2009, per il completamento della riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella. I lavori, che ammontano all’incirca a 8,7 milioni di euro, dovranno concludersi entro la fine del mese di marzo 2014.
Palazzo Reale
L’individuazione di nuovi spazi espositivi a Palazzo Reale ha permesso una ricca e nuova programmazione espositiva che ha visto lo scorso anno la mostra Intesa San Paolo – Agenzia Magnum: “L’Italia e gli italiani. Nell’obiettivo dei fotografi Magnum”, che ha registrato oltre 40mila visitatori. Dal 20 marzo le stesse sale espositive ospitano la mostra su Cartier Bresson (aperta fino al 9 settembre). Dal 28 settembre, avremo nelle stesse sale un’importante mostra dell’artista Arnaldo Pomodoro che presenterà una parte della sua ricerca legata al teatro.
7 luglio 2012
Palazzo Reale si apre al grande cinema
Torino, capitale del cinema, lancia una nuova iniziativa, una scommessa in una cornice d’eccezione: dal 7 luglio all’11 agosto il martedì, venerdì, sabato alle 22 appuntamento con “Cinema a Palazzo”, 15 serate nel cortile di Palazzo Reale.
L’iniziativa nasce da Distretto Cinema, realtà che dal 2006 a Torino si è contraddistinta per l’organizzazione di eventi e rassegne culturali sul cinema e, in particolare, sulla storia della settima arte, in strettissima collaborazione con Museo Nazionale del Cinema di Torino e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e Comune di Torino.
“Le residenze sabaude in questi ultimi anni – sottolinea Mario Turetta, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – sono sempre più di frequente tornate a essere protagoniste di scene di spettacoli, come spesso era accaduto nella loro storia centenaria. Quest’iniziativa del cinema all’aperto nel cortile di Palazzo Reale è una esperienza che mette insieme un bene culturale e la grande arte del cinema, con capolavori della storia del cinema che tutti noi abbiamo apprezzato e sono certo saranno rivisti dal pubblico con grande piacere. Soprattutto nella splendida cornice di Palazzo Reale, in una rassegna che porterà il pubblico degli appassionati del grande schermo ad avvicinarsi in maniera diversa ai nostri monumenti e alla nostra storia, con una chiave di lettura che coniuga cultura e arte con svago e intrattenimento”.
Saranno proposti film d’autore e titoli che hanno fatto la storia e messo d’accordo pubblico e critici, da “Il gattopardo” a “8 e mezzo” a “Pulp fiction”, da “Casablanca”a “Il grande dittatore”, da “Toro scatenato”, “Mystic River”, “Velluto blu”. E ancora “Psyco”, “2001 Odissea nello spazio”, “Guerre stellari”. Non manca un omaggio a Marylin Monroe, con “A qualcuno piace caldo”, nel cinquantennale della morte.
“Ho sempre pensato che fosse strano, addirittura anomalo, per una città come Torino, non avere una manifestazione di cinema all’aperto in centro, un evento importante che potesse essere un’attrazione non solo per i residenti, ma anche per i turisti, e che richiami persone da altri centri – dice Fulvio Paganin, presidente di Distretto Cinema – E per realizzare una rassegna come questa non riesco a immaginare luogo migliore di Palazzo Reale: una cornice unica, prestigiosa, patrimonio inestimabile dell’arte e della cultura italiana. Le pellicole scelte per la rassegna verranno “esposte” come opere di una collezione temporanea all’interno di questa suggestiva location. Credo quindi che la possibilità di godersi un film all’interno del cortile di Palazzo Reale sarà un’esperienza che rimarrà nella memoria degli spettatori per lungo tempo”.
I film sono tutti restaurati, in alta definizione, proiettati su un mega schermo di dieci metri per sei, realizzato appositamente per Palazzo Reale. Biglietto a 5 euro. Le serate vantano anche la collaborazione dell’Associazione Amici di Palazzo Reale e Rai-Tgr Piemonte: prima di alcuni lungometraggi, infatti, verranno proiettati filmati storici di Palazzo Reale e di altre residenze sabaude piemontesi.
Programma:
Sabato 7 luglio: Il gattopardo di Luchino Visconti
Martedì 10 luglio: Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard
Venerdì 13 luglio: 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick
Martedì 17 luglio: Quell’oscuro oggetto del desiderio di Louis Bunue
Venerdì 20 luglio: Pulp fiction di Quentin Tarantino
Sabato 21 luglio 8 ½ di Federico Fellini
Martedì 24 luglio: Velluto blu di David Lynch
Venerdì 27 luglio: Il grande dittatore di Charles Chaplin
Sabato 28 luglio: Casablanca di Michael Curtiz
Martedì 31 luglio: Toro scatenato di Martin Scorsese
Venerdì 3 agosto: Psyco di Alfred Hitchcock
Sabato 4 agosto: Guerre stellari di George Lucas
Martedì 7 agosto: A qualcuno piace caldo di Billy Wilder
Venerdì 10 agosto: Mystic River di Clint Eastwood
Sabato 11 agosto: Non ci resta che piangere di M. Troisi e R. Benigni
In caso di maltempo le proiezioni saranno annullate e recuperate nei giorni 14, 17 e 18 agosto.
2 luglio 2012
Sabati per castelli e palazzi reali
Due importanti novità per quest’estate riguardano le nuove possibilità di visita del Castello Reale di Moncalieri (che apre al pubblico il proprio Parco tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18) e della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale in cui tutti i giovedì alle 16 viene proposto ai turisti un nuovo itinerario di visita tra la Città e il Palazzo Reale.
L’apertura del Parco del Castello Reale di Moncalieri è stata resa possibile grazie alla sinergia tra Ministero per i Beni Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, Arma dei Carabinieri e Associazione Culturale Accademia degli Archimandriti.
L’intervento di manutenzione del parco, appena concluso dalla cooperativa Agriforest sotto la sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, offre scorci panoramici che dalla sommità del parco spaziano sul Castello, sul Centro Storico di Moncalieri e sulle Alpi Occidentali e Liguri. Tale iniziativa rientra nel quadro più ampio di attività di recupero e valorizzazione come prima di una serie di azioni per la scoperta di questo luogo finora inaccessibile (come previsto dall’accordo di programma quadro Stato–Regione Piemonte del 2002): “Si tratta di un primo e importante sforzo in un quadro di interventi che dovrà essere più ampio per dare la piena godibilità e fruizione del parco settecento–ottocentesco”, ha sottolineato il direttore del Castello Valerio Corino, coordinatore dei lavori di recupero.
Il parco fu concepito come parte integrante del Castello, quale luogo di svago e di “delitiae della corte”. In tale veste fu al centro dell’interesse della committenza Sabauda. La sua attuale definizione è il risultato degli interventi della seconda metà dell’ottocento realizzato in sintonia con il gusto paesaggistico di carattere romantico e con gli interessi venatori di Re Vittorio Emanuele II. Il parco del Castello è uno straordinario esempio di parco paesaggista di fine ‘800 dove si possono ammirare esemplari botanici di grande bellezza, il romantico laghetto ed alcuni edifici come la Torre del Roccolo dove veniva praticata la caccia “alla bresciana”, la casa del vignolante e straordinari scorci panoramici sul Castello e sul borgo di Moncalieri.
Ingresso: Castello Reale di Moncalieri
Piazza Baden Baden, 4 – 100124 Moncalieri (TO)
Informazioni e prenotazioni: tel. 366 599 28 61 –
Visite guidate sabato e domenica dalle ore 10 alle 18.
Intero 5 € – ridotto 3 €
La seconda iniziativa, tutti i giovedì alle 16, è il nuovo itinerario di visita alla corte sabauda di Torino, che presenta così in anteprima un nuovo assetto nell’offerta museale della città. Le varie componenti artistiche e collezionistiche della Corte sabauda, si presentano come il punto forte e centrale dell’offerta turistica e culturale della Città nel momento in cui sta diventando una delle mete turistiche e culturali più ambite e ricercate, in vista della realizzazione del Polo Reale.
L’itinerario è strutturato con l’incontro dei partecipanti (gruppi o singoli) nella Piazzetta Reale davanti al Palazzo dei Savoia con una guida professionista. Illustrazione dei musei e delle istituzioni culturali che compongono l’unicum di percorsi e ambienti museali che costituiranno il Polo, attraversamento del Cortile del Palazzo Reale con illustrazione delle componenti architettoniche, storiche e abitative del Palazzo, entrata nella Nuova Galleria Sabauda, sita nella Manica Nuova di Palazzo, con vista dall’alto del Teatro Romano, visione del video “il Polo Reale” e visita alla mostra I quadri del re. Torino, Europa. Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda.
Per i singoli: costo biglietto d’ingresso: intero 8 euro, gratuito per Abbonamento Musei
Costo visita guidata: 6 euro a partecipante
Per gruppi su prenotazione (minimo 12 persone, massimo 20) al Centro prenotazione: 011 49992333, [email protected].
Biglietto d’ingresso: ridotto gruppi 6 euro, scuole 3 euro; gratuito per Abbonamento Musei.
Costo visita guidata: 60 euro per gruppo; 50 euro scuole.
Tempo del percorso 2 ore.