Torna Shakespeare al Carignano
Gennaio 25, 2004 in Spettacoli da Roberto Canavesi
Ad un’attrice di grande fascino come Annamaria Guarnieri è affidato il ruolo di Prospero nell’originale versione de La tempesta di William Shakespeare che Antonio Latella firma per lo Stabile dell’Umbria: dopo La dodicesima notte con un cast tutto femminile, Latella si misura con un altro mostro sacro del corpus scespiriano, copione da molti considerato il testamento spirituale del Bardo e proprio per questo carico di valenze simboliche.
“L’isola – spiega Latella – diventa un luogo privato, un luogo della memoria dove un’attrice tra le più significative per l’intera scena italiana gioca con la storia del teatro con più stili possibili”: una sorta di originale “serata d’onore” in cui la Guarnieri, inventato un costume e una parlata, farà ricorso ad un’arte consolidata per dar voce e corpo a Prospero, creatura magica in cui molti critici rivedono lo stesso Shakespeare.
Un Prospero attento nel rievocare il passato, nel rivivere i momenti persi e nel riscattare le ingiustizie subite, sempre tenendo presente l’eterna lotta tra bene e male, tra fantasia e caos, tra Ariele e Calibano.
“Se è vero – conclude Latella – che in molte lingue recitare si dice giocare, per questa Tempesta proprio l’idea del gioco è quella più corretta: tutto viene portato alla vita attraverso il gioco”: un’impegnativa prova per Annamaria Guarnieri, affiancata da Danilo Nigrelli ed altri attori tra cui ricordiamo la torinese Silvia Ajelli, per uno spettacolo dove si affronta la dimensione del tempo in chiave poetica e fantastica piuttosto che disincantata e ludica. Un canto del cigno di una maga-attrice prima di abbandonare per sempre segreti e magie di un’arte eterna.
“La tempesta” da William Shakespeare nella traduzione di Salvatore Quasimodo
Dove: Teatro Carignano, Torino
Quando: da martedì 27 a domenica 1° febbraio – ore 20.45
Ingresso: biglietti a 24 e 19 euro
Informazioni: tel. 011.517.62.46
Una produzione Teatro Stabile dell’Umbria, per l’adattamento e la regia di Antonio Latella
di Roberto Canavesi