Toy Love
Novembre 16, 2002 in Spettacoli da Redazione
“Toy Love” di Harry Sinclair, nuova Zelanda, 2002
Un garbuglio amoroso si costruisce sotto gli occhi del pubblico inizialmente divertito, poi annoiato.
Come nelle commedie di Marivaux l’intrico di storie d’amore e di menzogne sul finale stanca e tradisce l’esercizio di stile.
Il principio fondante di questo film è che le apparenze ingannano, che non esistono coppie fedeli e che la menzogna è il sale dell’amore.
Se non fosse per la malafede della denuncia di questa “verità” abbastanza abusata non ci sarebbe nulla di male a mostrare il libertinismo della società moderna.
Lo sceneggiatore costruisce un video-clip veloce e così pieno di colpi di scena da risultare indigesto, non c’è nulla di vero e credibile in questo film, anche i momenti di tensione drammatica svaporano nel grottesco e perdono pathos a causa della mancanza di sincerità del protagonista.
Ben sta con Emily ma ama follemente Chlo, una ragazza molto sensuale, infantile e spietata. Chlo ama un ragazzo che non può avere e frequenta solo uomini già impegnati perché non vuole che s’innamorino di lei.
Quando Emily confessa a Ben di avere una relazione con il suo meccanico François, un omone gentile e sensibile, lui approfitta dell’occasione per lasciarla e per vivere la sua storia con Chlo a tempo pieno.
La bella lo disillude e gli fa capire che deve ritornare ad essere occupato se vuole ancora rivederla.
A questo punto il buon Ben ottiene la mano di Emily spezzando il cuore del meccanico.
Sembra un finale felice ma no…Ben rivela a Emily di aver avuto molte amanti e poi va a dormire felice di essersi tolto un peso dal cuore.
Emily sembra accusare bene la batosta ma – colpo di scena– si avvelena.
La trama non finisce qua ma forse è il caso di soprassedere.
Se volete solo fuochi d’artificio e fumo senza arrosto, se vi piacciono le trame scambiste dei telefilm americani, questo film neozelandese fa al caso vostro.
di Elena Bottari