Tre De Musset
Aprile 7, 2008 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – L’amore, da sempre croce e delizia dell’animo umano, è al centro del progetto De Musset che Mauro Avogadro ed Ola Cavagna firmano per la Fondazione del Teatro Stabile Torino portando in scena, a serate alterne fino al 23 aprile, un trittico di copioni del drammaturgo francese: figura inquieta e dalla tormentata esistenza, il suo Lorenzaccio è ancor oggi considerato insieme all’Ernani di Victor Hugo il manifesto del romanticismo francese a teatro, Alfred De Musset visse un’esistenza breve ma intensa morendo nel 1857, a neanche cinquant’anni, minato da passioni ed eccessi fomentati anche da una complessa relazione con la grande Sarah Bernhardt.
Sregolatezza che trova inevitabili riflessi in una produzione teatrale di diciassette testi alcuni dei quali, a partire dal Fantasio che con Non si scherza con l’amore ed I Capricci di Marianna forma la trilogia in scena, andranno in scena solo dopo la sua morte: tre testi, si diceva, con il binomio Fantasio/Non si scherza con l’amore allestito in alternanza a I Capricci di Marianna all’interno di un Teatro Astra dove le scene di Francesco Zito, una serie di sipari ottocenteschi di insolite tonalità grigie talvolta “offuscati” dalla discesa di velari che permettono una recitazione a più livelli visivi, sono vivacizzate dai colorati costumi di Giovanna Buzzi e dalle luci di Giancarlo Salvatori in un ampio spazio scenico dove agiscono i molti interpeti, tra cui il folto gruppo di allievi della scuola per attori dello Stabile
La coppia Avogadro-Cavagna seleziona un campione di scene in grado di vivere autonomamente, materiale drammaturgico in cui, a fianco dell’amore, trovano spazio l’immaginazione come la realtà, l’ironia come il grottesco, la vita come la morte: a partire da quel Fantasio viva metafora di un’idea di teatro che, da sempre, ha nel suo dna l’esigenza per ogni personaggio di acquisire nuove identità. È così, infatti, per il protagonista che per sottrarsi all’inedia ed all’apatia sceglie di vestire i panni del buffone di corte per rallegrare la grigia esistenza di Elisabetta, principessa ereditaria del regno bavarese. In un impianto di reminiscenze vagamente felliniane, le musiche di Nino Rota sono una costante dell’intero progetto, Fantasio riuscirà con gesti, parole ed azioni a far comprendere alla principessa l’importanza di una continua e costante ricerca della felicità quale motore trainante per l’intera esistenza.
Un amore con toni ora comici ora drammatici caratterizza anche Non si scherza con l’amore dove il sentimento diventa oggetto di gioco e trastullo all’interno di un perverso meccanismo in cui trovano spazio la bugia, il tradimento, la depressione: stati d’animo che attraversano l’ambiguo rapporto tra i giovani cugini Perdicano e Camilla, il primo di ritorno da un brillante corso di studi, la ragazza più che stimolata dall’idea di un futuro in convento. Ad innescare un tragico meccanismo di amore e morte è lo spostamento delle attenzioni amorose del giovane sull’ingenua Rosetta nei cui confronti Camilla, fingendo di cedere alla passione per il cugino per svelarne la totale inaffidabilità, risulterà essere l’ago della bilancia per il tragico finale.
Da ultimo I capricci di Marianna, la pagina noir della trilogia, dove l’amore diventa sinonimo di morte: tale è il destino di Celio innamorato perso di Marianna, giovane data in sposa ad un integerrimo giudice in una carnevalesca Napoli insolitamente attraversata da atmosfere cupe e drammatiche: un amore agognato ed idealizzato per la cui realizzazione il giovane ricorre all’amico Ottavio, un Fantasio in versione ragionatore, cui affida il compito di far da tramite tra la sua passione e l’apparente insensibilità di una Marianna decisa a ribellarsi all’ordine sociale impostole a forza, e nel contempo ad esercitare la propria libertà di scegliersi un amante più giovane. Alla reale passione di Celio per Marianna corrisponde quella solo abbozzata di Marianna per Ottavio in un succedersi di eventi destinati ad un tragico finale dove tutti i personaggi, alla fine paradossali vittime del più nobile dei sentimenti, risulteranno inevitabilmente sconfitti.
Nell’ottica del cast a rotazione, il progetto regala alcune belle interpretazioni a partire dal Fantasio-Ottavio di Lorenzo Iacona per arrivare alla Marianna di Olga Rossi, passando i cugini amanti di Roberto Laureri e Francesca Bracchino e le prove di Paolo Giangrasso, Nicola Bortolotti ed Elisa Galvagno. Capitolo a parte la presenza in scena dello stesso Avogadro e della sempre incantevole Milena Vukotic, affettuosa madre di Celio ne I Capricci di Marianna, tessere di grande esperienza interpretativa in un mosaico attraversato da un fiume di giovinezza.
Quattro ore e mezza il complessivo delle due serate con repliche fino al 23 aprile.
“Tre De Musset: Fantasio – Non si scherza con l’amore e I capricci di Marianna”: un progetto della Fondazione del Teatro Stabile di Torino su elaborazione drammaturgica di Mauro Avogadro ed Ola Cavagna, con la partecipazione di Milena Vukotic.
Torino, Teatro Astra, fino al 23 aprile con calendario a serate alterne: feriali ore 20.45, festivi ore 15.30 con biglietti a 19 euro acquistabili sul sito www.teatrostabiletorino.it o presso la biglietteria del Teatro Stabile di Torino, 011.517.6246.
di Roberto Canavesi