Trezeguet giura fedeltà alla Juve
Maggio 26, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Il problema allo stomaco che gli aveva impedito di partecipare alla partitella del giovedì è scomparso e Trezeguet è tornato regolarmente al lavoro ieri pomeriggio per preparare al meglio la gara di domani sera. Contro il Perugia Ancelotti sembra intenzionato a schierare nuovamente il francese dal primo minuto: molto hanno influito le ottime prestazioni fornite dal golden-boy a Firenze e Bologna, e i relativi tre gol che hanno offuscato la stella ormai cadente di Filippo Inzaghi, dato dai ben informati come sicuro partente verso altri lidi.
A tal riguardo David preferisce non commentare le voci di mercato: “Come ho già detto tante volte – ribadisce il transalpino – non ritengo giusto parlare di acquisti e cessioni prima del termine del campionato, è una forma di rispetto verso i compagni. A livello personale, vi posso dire che sarei ben felice di rimanere alla Juve e rispettare il contratto che ho firmato fino al 2005”.
Sembra quindi lontano un secolo (ed era solo un paio di mesi fa) il giorno dello sfogo in cui il ragazzo di Rouen pronunciò le fatidiche parole: “Tornassi indietro non verrei più alla Juve”. Ora è tutto diverso, l’accantonamento di Inzaghi ha capovolto il pensiero di Trezeguet, trasformandolo in positivo, e l’orizzonte è diventato sereno: “Il malumore che espressi in passato è stato dettato dal momento contingente: ero scontento della situazione ed esternai i miei pensieri. C’è chi ha accettato il mio sfogo e chi no, ma dopo mi sono sentito libero e i risultati si sono visti sul campo. Adesso comunque non mi sogno più di avere garanzie di un posto da titolare, ho capito che una grande squadra deve avere tanti attaccanti bravi a disposizione: penso ad esempio alla Roma di Batistuta, Del Vecchio e Montella. E’ giusto che anche da noi debba essere così”.
Il suo personale bottino stagionale per il momento lo accontenta; dieci gol in 15 partite da titolare è un bilancio tutto sommato buono: “Per questa stagione posso ritenermi abbastanza soddisfatto – conclude David -. Mancano ancora tre gare alla fine, cercherò di segnare ancora, ma quel che conta di più è il risultato della squadra. Fin quando la matematica non ci condannerà siamo obbligati a credere ancora nello scudetto. Quindi dobbiamo vincere sempre, cominciando dalla prossima gara interna col Perugia, una squadra da non sottovalutare perché ben impostata tatticamente e in grado di metterti in seria difficoltà. Poi dovremo sperare in qualche lieta sorpresa dagli altri campi: penso ad esempio al Milan, che domenica potrebbe giocare un brutto scherzo alla Roma e in quel caso noi dovremo essere bravi ad approfittarne”.
di Roberto Grossi