TRWBC ed il punto interrogativo
Agosto 20, 2006 in Attualità da Cinzia Modena
Un simbolo che ci culla da quando siamo nati, con gli sguardi interrogativi sul mondo, che ci segue da quando camminiamo e l’uso della parola ci fa chiedere “Perchè?”. Ci avvolge quando ci interroghiamo sulle scelte d’amore e ci affligge quando è il nostro futuro (anche lavorativo) la posta in gioco… al punto che anche i costruttori di giocattoli usano questo simbolo molto volentieri: come Jolly o come “penale”. Il Trivial ne ha fatto il suo asso nella manica.
TRWBC ed il Linguaggio dei segni indaga la realtà che ci circonda con tanti simboli che fan parte della così detta “punteggiatura”. Uno di questi è il punto interrogativo. Da ottobre il tema approfondito sarà quello delle Domande al Male.
È il segno delle domande, delle grandi questioni che forse hanno molte risposte o nessuna, ma su cui è comunque vitale interrogare noi stessi e gli altri. Come le Domande al Male, sorta di doppio speculare alle Domande a Dio, ormai un appuntamento di successo del festival «Torino Spiritualità». Dal lupo cattivo ai nuovi untori, dal «diverso» ai serial killer: gli eterni perché dell’umanità sulle forme e le ragioni del Male. Sotto il Punto Interrogativo a maggio parte a Biella il ciclo Question Mark sulle grandi domande della vita, a cura della Fondazione Pistoletto.
Il Punto Interrogativo è stato scelto dalla Circoscrizione 2, Santa Rita – Mirafiori Nord, come simbolo identificativo delle proprie attività sul territorio.
Molto atteso in autunno l’appuntamento torinese con le Domande al Male, in collaborazione con Torino Spiritualità. Con la sua sequela di guerre, genocidi e dittature, il ventesimo secolo è stato il secolo del male. Le guerre vi hanno prodotto decine di milioni di morti. I regimi totalitari hanno condotto l’uomo a vertici di distruttività e sadismo senza precedenti. E nonostante le promesse, anche il nuovo millennio si è aperto nel segno del male. Povertà e malattie, ingiustizia e violenza, terrorismo ed estremismo religioso, umiliazioni e rancori non accennano ad abbandonare la scena del mondo ed occupano ogni giorno le cronache. Male fisico come sofferenza, male morale come colpa, male metafisico come privazione d’essere: a lungo questi temi sono stati un dominio riservato alla teologia. Oggi il pensiero laico non può ignorare l’esperienza del male. Filosofi, antropologi, storici, studiosi di politica, biologi, psicologi sono chiamati a confrontare le loro discipline e i loro metodi di indagine per cercare di dare una risposta alle domande angosciose che assillano la contemporaneità. Il ciclo dei dialoghi sarà contrappuntato da proiezioni cinematografiche e dalla rappresentazione o lettura di testi teatrali dedicati al tema del male.
di Cinzia Modena