Turin Marathon: l’Alagia e Alemayhu
Aprile 1, 2001 in Sport da Claris
Una Turin Marathon all’insegna dei risultati tecnici di assoluto prestigio, della partecipazione e dell’entusiasmo quella che si è svolta oggi a Torino. Tanta, tantissima gente ad incitare i numerosi maratoneti iscritti alla 42 Km torinese giunta alla sua undicesima edizione, ma anche una fiumana di bambini protagonisti della giornata, grazie all’accordo con il Provveditorato agli Studi, che ha consentito a migliaia di studenti delle scuole elementari e medie di correre la Melemaratona e Maratonando, le due non competitive collaterali alla maratona. La promozione della pratica sportiva tra i giovani cui tanto si sono dedicati la Turin Marathon e l’Ufficio di Ed. Fisica, sembra aver dato i primi, ottimi, frutti.
Dal punto di vista tecnico, in campo maschile, l’etiope Alemayhu Simeretu ha compiuto un’impresa di livello mondiale assoluto: mai si era visto in Italia un uomo capace di correre una maratona in 2h07’44”, azione che diventa ancor più rilevante se si pensa che l’atleta africano ha corso da solo per gli ultimi 27 Km di gara, con un’autorità ed una sicurezza nei propri mezzi da lasciare di stucco. Ovviamente ha polverizzato il precedente record della corsa torinese (2h08’23”), ma anche il suo personale (2h08’33”).
La vera notizia del giorno è il ritorno ad alti livelli di Stefano Baldini. L’atleta reggiano cercava a Torino una risposta ai tanti dubbi che hanno travagliato la sua carriera agonistica negli ultimi due anni. Questa è arrivata ed è stata perentoria: il tempo da lui ottenuto a Torino (2h08’50”), ad un minuto dal primato personale, e la sua condotta di gara in un crescendo entusiasmante, lasciano prevedere che ai Mondiali Canadesi di Edmonton la maratona italiana possa ancora contare su di un sicuro protagonista, capace forse di provare a lottare per ottenere una medaglia importante. Tutto il pubblico ha sperato negli ultimi dieci km in una clamorosa rimonta nei riguardi dell’etiope, ma francamente di più non si poteva pretendere, vista la forma eccezionale del vincitore, che bissa il successo dello scorso anno e si mette in tasca un premio speciale per il record conseguito.
Completa il podio il keniano Willy Cheruyot, che, dopo una prima parte di gara in cui il suo atteggiamento era parso un po’ troppo spavaldo, è via via uscito dal vivo della competizione terminando la gara con un distacco di oltre 2 minuti e mezzo da Stefano Baldini.
Va infine segnalata la grande prova di Sergio Chiesa, ventinovenne bergamasco che si è migliorato di 3 minuti e mezzo, raggiungendo la prestazione cronometrica di 2h 12′ 26″, un crono di tutto rispetto.
Tra le donne, la Turin Marathon 2001 consegna all’Italia due nuove campionesse, Tiziana Alagia e Sara Ferrari. La prima è stata autrice di una gara da “maratoneta consumata”, in quanto ha saputo leggersi dentro e dosare le sue energie con una maestria da veterana. Grazie a queste sue doti ha realizzato una gara tutta in crescendo, dove ad una prima mezza maratona in controllo (1h14’53” di crono) è seguita una seconda parte di gara velocissima che l’ha portata a concludere la sua fatica sul traguardo di via Ventimiglia nel tempo di 2h27’53” (quinta prestazione all time in Italia), con un miglioramento del suo personale di oltre 4 minuti.
Anche la giovane Sara Ferrari (23 anni) ha finalmente infranto la barriera delle 2h30′, un muro, soprattutto psicologico, abbattuto il quale tutto dovrebbe essere più facile per la campionessa ferrarese, che sembra finalmente ottenere da senior quei risultati che il talento espresso nelle categorie giovanili lasciava presupporre.
Dal punto di vista agonistico, l’azione decisiva di Tiziana Alagia si è verificata attorno al 30° km, quando, anche complici fastidiosissime vesciche ai piedi, la ferrarese ha dovuto lasciare strada alla sua rivale. Dietro le due portacolori della Maratona di Torino, società organizzatrice, completa il podio la portoghese Fatima Silva, che, dopo un inizio di gara promettente, ha pagato nel finale il ritmo troppo sostenuto, terminando la propria performance in 2h 35’23”, un tempo largamente superiore alle sue legittime aspettative.
Torino si conferma quindi una gara ad altissimo livello tecnico ed organizzativo, ma soprattutto e questo è ciò che più conforta, la città sembra aver fatto propria la manifestazione: lo dimostrano le migliaia di partecipanti alle corse non competitive, il pubblico foltissimo e plaudente lungo il tracciato di gara, i calorosi applausi di incoraggiamento ai campioni ed agli amatori.
Non da ultimo, infine, il riconoscimento alla città, alle sue capacità organizzative ed alla sua bellezza architettonica, da parte dei partecipanti al Congresso Mondiale AIMS (Associazione Mondiale Maratone e Corse su Strada), grande assise di tutti i più importanti organizzatori di corse su strada del mondo. Il presidente, il giapponese Chosa, ed il suo staff sono rimasti entusiasti della città, così come la totalità dei presenti all’assise, occasione di discussione e scambio di idee sulle modalità organizzative e sui calendari delle grandi corse, nonché occasione per conoscere organizzatori e manifestazioni a noi meno note. Un esempio? La mezza maratona Marsiglia – Cassis in autunno, in un clima temperato davanti allo stupendo spettacolo offerto dalle calanche!
Classifica Maschile
1° Simeretu Alemayhu (Eth; 1970) con 2:07:44’’
2° Baldini Stefano (Ita; 1971) con 2:08:50’’
3° Cheruiyot Willy (Ken; 1967) con 2:11:33’’
4° Moiben John (Ken; 1968) con 2:12:20’’
5° Chiesa Sergio (Ita; 1972) con 2:12:26’’
6° Caimmi Daniele (Ita; 1972) con 2:13:00’’
Classifica Femminile
1° Alagia Tiziana (Ita; 1973) con 2:27:53’’
2° Ferrari Sara (Ita; 1977) con 2:29:45’’
3° Silva Fatima (Por; 1970) con 2:35:23’’
4° Kipkorir Irene (Ken; 1960) con 2:39:03’’
5° Navone Elena (Ita; 1974) con 2:52:44’’
6° Florey Isabelle (Sui; 1968) con 2:54:38’’
di Claris