Ulivieri chiude il caso Comotto
Novembre 26, 2002 in Sport da Giovanni Rolle
Orbassano
Alla ripresa degli allenamenti, Renzo Ulivieri fa il punto della situazione del Torino. Nella conferenza dopo la sconfitta di Piacenza la prosa del tecnico toscano è senza mezzi termini, come da suo costume, a cominciare dai temi caldi, in particolare il nervosismo di Lucarelli e Comotto, il quale avrebbe addirittura mandato a quel paese il tecnico al momento della sua sostituzione. Ed è un’autentica lavata di capo che Comotto riceve da Ulivieri: “Occorre fare un distinguo fra la reazione di Lucarelli e quella di Comotto, il quale ha mancato di rispetto non solo all’allenatore ma anche a Sommese ed ai suoi compagni. In questo inizio di campionato ha già commesso almeno quindici errori gravi, ha sbagliato a Milano, ha sbagliato con Camolese, una persona alla quale Comotto deve qualcosa, ma il suo errore più grave è stato andare a farsi la doccia dopo la sua sostituzione a Piacenza. Piuttosto farebbe meglio a pensare ad allenarsi per migliorare la sua tecnica, visto che non sa stoppare la palla in area, che gli rimbalza di almeno un metro dal terreno, non sa controllare il pallone sul lungo linea e non è capace a crossare. Vorrà dire che ogni giorno si fermerà un paio di ore in più dei compagni a lavorare sui fondamentali. Fortunatamente per tutti e due domenica non mi sono accorto di quello che aveva fatto, altrimenti si sarebbe beccato un paio di ceffoni”.
Da buon padre di famiglia, Ulivieri usa il bastone e la carota con il giovane difensore: “Mi sono informato e so che proviene da una buona famiglia; loro certamente lo avranno rimproverato, così come sicuramente avrà fatto il suo procuratore (Beppe Bonetto, n.d.r.), una persona di cui ho moltissima stima. Lunedì ci siamo sentiti e mi ha chiesto scusa. Le scuse da sole non bastano, ma la vergogna sì, e lui mi ha detto di essersi vergognato. Per quanto mi riguarda, è un caso chiuso. Spero che la società non lo multi e non sarò certo io a chiedere di farlo. Nella mia carriera non ho mai tolto mille lire a un giocatore, perché per me un calciatore è un lavoratore come tutti gli altri, anche se ben pagato”.
Terminato lo sfogo su Comotto, Ulivieri tende a giustificare il comportamento dei suoi giocatori al Garilli: “A questo punto non abbiamo che due strade, o morti o isterici e piuttosto che morti è meglio essere isterici”.
Risultato a parte, Ulivieri dice di aver visto dei segnali positivi nella partita contro il Piacenza: “In situazioni del genere bisogna guardare gli aspetti positivi, altrimenti si finisce dritti al manicomio. Uno di questi è che per la prima volta da quando ci sono io Lucarelli e Ferrante si sono impegnati per essere una vera coppia di attaccanti, malgrado le loro caratteristiche siano tutt’altro che complementari”.
Domenica arriva il Parma, una delle squadre più in forma, che domenica ha battuto la Roma. Ulivieri però non trema: “Guai a fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Purtroppo sembra che dobbiamo sempre affrontare le squadre nel loro momento migliore. E il Parma è, insieme alla Lazio, la squadra più in forma del campionato, che prima di battere la Roma si è anche tolta la soddisfazione di sculacciare la Juve”. Contro i gialloblù potrebbe riprendere il suo posto in difesa Delli Carri, il quale ieri ha ripreso ad allenarsi a pieno regime, come Magallanes, reduce da un intervento odontoiatrico.
di Giovanni Rolle