Ultimi spettacoli di Riditorino
Luglio 24, 2005 in Spettacoli da Claris
Anche questa VIII edizione di “RidiTorino e dintorni” sta per giungere al termine, ma non senza aver lasciato nelle scorse settimane e continuare a lasciare, nei prossimi ultimi giorni di programmazione, il segno della risata sincera e divertita. Ecco infatti gli ultimi appuntamenti della rassegna organizzata da Eventiduemila cabaret, in collaborazione con i Comuni che ospitano gli eventi.
Dapprima una lista di date e orari, poi il dettaglio di ogni singolo evento.
Il comico di Zelig Circus Giovanni Cacioppo con lo spettacolo “Ora io labora”
Ingresso posto unico: € 13.50 (esclusi diritti di prevendita; 50 cent saranno devoluti all’UGI)
Il duo milanese Paky&Roller e il trio Letutine da Zelig con lo spettacolo “Un talento non educato”
Ingresso gratuito
Carlo&Simone in “Io e Pizzibutti”
Ingresso gratuito
da Zelig Circus Katia&Valeria in “A 50 ci arriviamo”
Ingresso gratuito
I comici piemontesi Marco e Mauro con il nuovo spettacolo – che ha debuttato con grande successo di pubblico lo scorso febbraio al Teatro Cardinal Massaia -“Tacabanda”, con la partecipazione della band “I Tacaborgnu”
Ingresso a pagamento: posti non numerati € 8.50 – posti numerati € 12.50
(esclusi diritti di prevendita; 50 cent saranno devoluti all’UGI)
Diego Parassole e altri ospiti da Zelig in “Nuvole”
ingresso libero!
E’ questa la grande serata finale di conclusione della VIII rassegna “Riditorino e dintorni”. Per l’occasione il cast artistico sarà allargato con altri comici oltre al già programmato Parassole, come Gianni Cinelli (alias Ganjaman), il trio Letutine, il duo milanese Paky&Roller e altri ancora. Durante la serata, inoltre, avverrà la consegna dell’assegno a beneficio dell’UGI (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini), ovvero quella parte degli incassi a loro devoluti.
Orari, biglietti e prevendite
Inizio spettacoli: ore 22.00 – Accesso alle aree un’ora prima dello spettacolo; negli spettacoli a pagamento la vendita sul posto dei biglietti apre alle ore 20
Info e prevendite: www.riditorino.it – info-line 011.363.268 (con orario 9-13/15-19).
Note sugli spettacoli
In una grande città del Meridione possono trovarsi a coabitare gli individui più disparati che hanno in comune un’unica cosa, il loro rapporto con il lavoro anzi… il loro assoluto non averne rapporti.
In una illustrazione del genere umano meridionale degna di una dissertazione scientifica da premio Nobel, il nostro eroe ci illustrerà attraverso congetture ed esperimenti comprovati il temperamento del soggetto in questione, ed alla fine di un discorso privo di ogni dubbio arriverà a dimostrare la seguente formula: Il Meridionale non vuole lavorare!
In questo spettacolo il pubblico è l’intimo interlocutore delle indiscrezioni di questo personaggio che espone una condizione che gli appartiene, realtà per molti, alla quale l’unica soluzione per garantirsi un reddito è quella di metter su una banda, affidarsi alle più geniali menti criminali e farla capitanare dal più astuto di queste: Testa di Cane.
Il loro spettacolo è sicuramente giovane e coinvolgente. Sul palco portano il sorriso legato a velocità ed enegia. Si faranno ricordare sicuramente per il personaggio del “vocalist” e per la frase “Benvenuti nella notte più lunga d’Italiaaa! Ambedue in abbigliamento casual, con un sottofondo musicale appropriato per ogni scena, duettano per più di un’ora al centro d’applausi e risate, provenienti da piccoli e grandi. Sono giovani, carichi, effervescenti e riescono a trasmettere tutto ciò attraverso vari argomenti, a cominciare da sottili sketch sul mondo femminile, per arrivare a parlare della nazione Italiana e del discutissimo personaggio del “single”.
Prendono di mira qualche persona del pubblico e, come fanno i big, lo martellano per tutta la sera.
Ci divertono quando danzano le musiche della faticosissima “ora d’aerobica” in palestra e ci affascinano mentre si calano nella stereotipata figura del vocalist delle discoteche romagnole…
Lo spettacolo propone una serie di episodi che hanno per protagonista un personaggio chiamato “Pizzibutti” che potrebbe essere definito il classico signor Rossi. Ingenuo, timido e sprovveduto, viene coinvolto, per dovere o per necessità, in una serie di situazioni che lo lasciano “basito di fronte all’ineluttuabile accondiscendenza dell’oblio”. La sua naturale “ineguatezza” lo rende tenero agli occhi dello spettatore, che spesso si riconosce in lui e lo adotta affettivamente.
Chi è IO???…IO è il potere, l’autorità, la saccenza, vera o presunta, contrapposta alla tenera “ineguatezza” di Pizzibutti, che spesso risulta vincente, portando IO ad una completa esasperazione.
Nato artisticamente nel 2001 al Laboratorio Scaldasole di Milano, il duo Katia e Valeria, dopo una lunga gavetta fatta di studi teatrali e laboratori, inizia a raccogliere le prime soddisfazioni approdando alla radio nel 2002 sulle frequenze di Radio Popolare e vincendo nel 2004 il 1° premio al concorso Cabawave di Arezzo. Si fanno assorbire allegramente dal tubo catodico nel 2004 contemporaneamente con Colorado Cafè su Italia Uno, Sformat su Raidue e Comedy Lab su Mtv. Ed è subito successo. Tanto che Zelig Off l’anno dopo le vuole nella sua scuderia con tutta la loro entusiasmante energia e la loro comicità originale e fresca, al tempo stesso surreale e completamente calata nella realtà moderna, fatta di superficialità e consumismo e un certo mito americano che sembra non abbandonarci mai.Da questo approccio sono nati situazioni e personaggi esilaranti, tanto estremi quanto vicini al quotidiano e possibili, che hanno incontrato immediatamente il favore del pubblico di ogni età.
Tra questi: – le cheer leader – le ragazze più invidiate e ammirate d’America approdano da noi con tutto il loro mondo fatto di motti, frivolezze, risatine e tanta tanta tanta amicizia…. Finta! …. Ooooookkkkkkeeeiiiiiii? Fru fru kiss kiss forever friends.
– Valeria Longoni Spaccamaroni – due ex compagne di classe si incontrano dopo anni alla fermata dell’autobus. Una sembra essere trendy, realizzata, assolutamente votata al successo. L’altra sembra più dimessa, intimidita… un po’ sfigata diciamocelo…ma sarà proprio così?
scritto da: Marco Amerio, Mauro Mangone e Massimo Brusasco, regia: Massimo Brusasco, musiche e arrangiamenti: Franco Rapillo
“Tacabanda” non è più soltanto un modo di dire, ma diventa una specie di filosofia: è la voglia di uscire da quel malinconico anonimato che sembra coprire il Piemonte e, soprattutto, i piemontesi; si cerca di guardare oltre, di abbandonare i luoghi comuni e di cercare una rivincita nel tentativo, talvolta paradossale, di superare stereotipate definizioni che partono dal “rancino” per finire al “bugianen”
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Nella prima parte dello spettacolo, Marco e Mauro si levano i panni cuciti dalla tradizione per indossare quelli dei “blagheur”. Si ritrovano su una di quelle spiagge della Liguria costrette fra il mare e la ferrovia e cominciano una sfida a “chi la spara più grossa”, attraverso improbabili citazioni enfatizzate dall’uso funzionale del dialetto. Il duellare in crescendo termina con un omaggio a Fred Buscaglione, il papà dei “blagheur”, il “gadano” per eccellenza, l’indimenticato artista che ha raccontato in musica storie di donne, conquiste, bella vita.
Di tutt’altro tenore la seconda parte di “Tacabanda”: protagonista assoluto è l’amore quello che, bene o male, fa ruotare il mondo. Marco e Mauro ne stravolgono i canoni di sempre, scompigliando la realtà a dismisura, mescolando le macchiette e la satira, dissacrando e facendo sfoggio di fantasia. Ritroviamo quindi l’amore dell’ubriaco, che descrive il decadimento fisico di una donna conosciuta attraverso internet e che gli ha dato solo illusioni; c’è l’amore del ragazzotto ingenuo – il “gnugnu” – per la coetanea disinibita – la “gnigna”; c’è l’amore “particolare” tra due amici… un po’ “particolari”!
Nei racconti interviene l’orchestra che, con parodie di canzoni, contribuisce ad aggiungere comicità alla comicità.
di Diego Parassole, Riccardo Piferi, Carlo Turati, Marco Del Conte
Immaginate un uomo che all’improvviso scopre che sta per diventare padre. Immaginate che quest’ uomo faccia l’attore, ma non proprio l’attore: il comico… via… insomma… il cabarettista!
E immaginate anche che quest’uomo superati i 30 anni si chieda che cosa ha realizzato nella sua vita, cosa succederebbe se per caso avesse un figlio, come potrebbe educarlo, cosa si aspetterebbe da lui. Un uomo che si pone il problema che tutti quelli che stanno per diventare genitori dovrebbero porsi: “E se mi nasce un figlio imbecille? Avrà preso da me?” …come affrontare il tema della masturbazione se tu non hai ancora smesso? Che tipo di educazione scegliere? Rigida o permissiva? Un uomo che scava nel proprio passato di teppista-bambino, senza tralasciare di indagare nel passato del pubblico… Che si chiede perché i genitori non ci impedivano di dar fuoco a un formicaio ma ci ossessionavano con i loro “Non sudare!”
Un uomo che parla dei belli, dei brutti, di quelli “così così”, che racconta alla gente le proprie esperienze (“per anni sono andato dall’analista, gli ho raccontato tutta la mia vita, adesso lui mi ricatta!”). “Nuvole” ci parla di un uomo che non ha ancora finito di essere un figlio e già si trova ad essere padre, che non sa ancora cosa farà da grande ed è già grande. Uno spettacolo che passa dalla filosofia alla cazzata, andata e ritorno, con il ritmo scoppiettante che il Parassole sa dare ai suoi spettacoli (neanche lui sa bene come). “Nuvole”: uno spettacolo adatto a tutti che quelli che almeno una volta nella vita hanno pensato di diventare genitori e a tutti quelli che almeno una volta nella vita si sono sentiti “figli”.
Questo e non solo in uno spettacolo dove Diego Parassole non dimentica di vestire i panni dell’ormai celebre Pistolazzi, operaio cassaintegrato reso celebre dalla trasmissione Zelig Circus. Partendo dai racconti paradossali di quotidiane esperienze nella giungla metropolitana, Diego si spinge fino alla satira sociale e politica dimostrando intelligente senso critico e graffiante ironia nell’osservazione del reale che lo circonda.
di Claris