Un mare senza nome
Ottobre 15, 2006 in Poesie da Redazione
Mi pareva e m’ero detto
di non lasciarti sola,
avvolta d’un velo nero,
bellezza antica di conchiglia
molle afrore di salsedine,
svanita appena.
Te schiva e austera
identità perduta, dopo il pianto
avrei veduta a fianco d’ altri?
Per chi giace è pace questa?
Ma non amo pensarmi illiberale
se le lacrime son fatte per lavare.
E allora vivi,
quanto fu nostro in un forziere
senza indicazione
di quando e come,
sul fondo di un mare
senza nome.
courtesy of Silvia Ravetti
di Effedì