Un mattino a Irgalem
Luglio 18, 2002 in Libri da Sandra Origliasso
Davide Longo “Un mattino a Irgalem”, Marcos y Marcos, pp. 192, Euro 11,88
Etiopia 1937: nel continente africano colonne di soldati stanno di guardia nella cittadina di Addis Abeba, in seguito alla guerra di conquista che ha reso il paese una colonia italiana. Mentre avvolti nelle vesti che si appiccicano alla pelle vedono passare gli indigeni arsi dal sole, gli uomini sono ignari delle adunate fasciste davanti al balcone del Duce. Possono solamente sentirne l’eco nelle voci dei compagni provenienti dalla patria. I villaggi affacciati sul deserto, si susseguono nel percorso del treno che destina Pietro verso un compito difficile da sostenere: difendere un uomo. Ma la vera missione interiore è diversa, tesa alla ricerca di un senso che alla fine si perde in una dissolvenza. L’Africa può quindi costringere chi calpesta l’arida terra a difendersi, come succede al protagonista di questo romanzo. Una successione veloce di frasi brevi spezza il ritmo, evocando attraverso la scrittura un discorso ad immagini, che ben si adatta al linguaggio cinematografico soprattutto per i continui richiami, nella stessa pagina, dei nomi dei personaggi in scena, legati fortemente alle parole e ai gesti. Inoltre è importante constatare l’ampio spazio dedicato alla descrizione degli stati d’animo che si riflettono sul paesaggio, cangiando con l’andare di un tempo che finisce per sfociare in un flusso indeterminato di ricordi e visioni; tuttavia quest’ultimi non arrivano mai a costituire il centro della storia occupato, invece, dall’azione. Una vicenda, quindi, che ci accompagna dall’inizio alla fine in un luogo e in un’epoca lontani, ma abbastanza vicini per essere facilmente immaginati dal lettore.
Con questo romano Davide Longo ha vinto il premio Grinzane Cavour per la sezione esordienti. È arrivato alla stesura di questo romanzo dopo aver frequentato il master Holden tra il 1997 e il 1999, dove si è iscritto con l’intenzione di fare lo sceneggiatore. Successivamente, l’incontro con autori diversi ha contribuito a svelare il suo talento campo della scrittura narrativa. Così è nata l’idea di un’opera ambientata nel passato, che consentisse di “comprendere che cosa poteva succedere ad un uomo italiano di fronte ad una terra dove la natura è schiacciante.” Infatti, “Un mattino ad Irgalem”- dice Longo- ” parla di un tenente dell’esercito italiano che intraprende, nel 1937, un viaggio verso l’Etiopia per difendere un sergente suo compatriota dall’accusa di aver compiuto dei crimini contro i propri compagni d’armi”. Con questo romanzo, definito dall’autore di “pura immaginazione”, Davide Longo ha inoltre partecipato, vincendo, al “Premio Via Po” ed è stato finalista al “Premio Del Giovedì” e al “Premio Fiesole”.
di Sandra Origliasso