UN SOGNO PER MARIA
Aprile 18, 2008 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – Quante variegate sfaccettature ha la Maria cui Silvia Battaglio da vita in “Un sogno per Maria”, seconda tappa del trittico al femminile con cui l’attrice torinese indaga per Tangram Teatro alcune figure simbolo del pensiero occidentale, in scena alla Cavallerizza Reale per l’edizione 2008 di “Elogio alla Follia”: dopo l’excursus scespiriano dell’apprezzato progetto Ofelia, la Battaglio affronta la figura di Maria in un applaudito monologo secondo una dinamica interpretativa tesa a far emergere le diverse facce di una medesima medaglia all’interno di un viaggio di chiaro stampo onirico: una Maria-Lolita, poi una Maria-Giulietta, infine una Maria-Donna e Madre, pronta a sfidare convenzioni e preconcetti pur di veder affermata la propria dignità e libertà, animano il ritmo scenico di un itinerario narrativo in perenne bilico tra sogno e realtà, tra passato e presente, dove si percepisce l’intento di estrapolare la protagonista da quell’insieme di luoghi comuni che, da sempre, la vogliono Vergine Madre prima ancora che donna. Un tentativo ardito, discutibile forse per alcuni, ma condotto attraverso una forma di progressiva “umanizzazione” in un succedersi di racconti, gesti, suoni ed emozioni: per realizzare questo non serve pressoché nulla, se non la forza evocativa di una parola, che a tratti diventa impietosa scure su comportamenti ed opinioni di secolare diffusione. Ecco allora la scena di Lucio Diana riassumersi in un baule da cui attingere le tessere del multiforme mosaico, ed in una palla strumento di gioco ma anche rifugio e roccaforte, elementi funzionali ad un racconto che si dipana per un’intesa ora con Silvia Battaglio lucida e coraggiosa interprete.
Molti e meritati gli applausi finali: si replica alla Cavallerizza fino a domenica 20.
di Roberto Canavesi