Una città da sfogliare
Aprile 20, 2006 in Attualità da Stefano Mola
Io non so se ci avete provato. Ci avete provato? Ce l’avete già il biglietto per il mitico rave letterario di sabato 22, bookstock? I casi sono due, forse. Se ce l’avete, vuol dire che siete stati previdenti. Se non ce l’avete ancora, be’, rinunciateci pure. I biglietti sono esauriti. Oppure i casi sono tre, e il terzo è che siete come Proust. Lo ricordate no, quello che c’è scritto ne La strada di Swann? Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera. Quindi al rave non ci avete nemmeno pensato (Capossela alle 4 del mattino? No grazie, e del resto, se Vinicio arrivasse prima, non sarebbe credibile). Però, se sabato sera vi coricate presto, magari vi alzate anche presto e soprattutto, avete una buona dose di energia da spendere per domenica 23 Aprile.
Perché torinocapitaledellibro non è fatta solo per i vampiri e le anime previdenti. Ci sono anche cose che non necessitano di prenotarsi per tempo, cose che invece sono lasciate alla nostra flanerie, all’ispirazione dell’ultimo istante. Cose che si possono raggiungere attraverso i mille sentieri della città, le mille intersezioni tra il caso e la volontà. Perché avete un’intera giornata e un’intera città da sfogliare.
Mi verrebbe la tentazione di fermarmi qui. Di indicarvi semplicemente il link al programma degli accadimenti domenicali, per sopperire ad eventuali pigrizie e/o imperizie nella consultazione on line. Seguite il link: ne vale veramente la pena. Ci sono tantissime cose da fare, vedere, ascoltare. Mi fa pensare a questi alberi di primavera che esplodono letteralmente di fiori. Palazzo Lascaris, Conservatorio, Cavallerizza Reale, Piccolo Regio, i teatri Gobetti e Vittoria, i caffè Baratti & Milano e Pepino, dove troverete narrativa, noir, poesia, jazz, cinema, scienza, canzone d’autore, classica, dj-set…
Nelle righe che restano, invece, vi lascio traccia di quello che potrebbe essere il mio piluccamento di questa giornata fittissima, le mie briciole di Hansel e Gretel, che forse seguirò, forse no. Il mio percorso, per quella che è la mia ispirazione adesso.
Quindi, domenica 23 Aprile, per iniziare non mi devo neanche alzare così presto: ore 11, Conservatorio Giuseppe Verdi: Shakespeare in musica, ovvero un concerto di Gianluca Cascioli, con letture di Valter Malosti (anche se non mi spiacerebbe sdoppiarmi e andare al Caffè Fiorio, ore 11:30, per sentire Culicchia, Voltolini e Ziarati parlare di Vivere Torino. Scrivere Torino). Dopo, un pranzo, magari un brunch, un buon caffé, uno sguardo al giornale, sperando che ci sia un po’ di sole.
E il pomeriggio? In quante parti mi dovrei suddividere? Perché alle 15:30, Conservatorio Giuseppe Verdi c’è il jazz, o meglio il be-bop, ovvero: Scrivere Bop: Allen Ginsberg, John Fante, Hubert Selby jr raccontati da Gianluca Petrella, Furio Di Castri, Enrico Rava, Andrea Pozza, Emanuele Cisi, Fabio Accardi, con Valter Malosti. Ma sempre e maledettamente alle 15:30, al Piccolo Regio Puccini si parla di romanzo giallo con Gianni Farinetti, Margherita Oggero, Alessandro Perissinotto, Piero Soria. E invece alle 16:00 come frenare la curiosità nei confronti di un concerto per disegnatore e orchestra? Di scena i Perturbazione, alla Cavallerizza Reale – Manica Corta. Oppure il Caffè Roma ancora purtroppo alle 16, per ascoltare un dialogo tra Elena Loewenthal e Younis Tawfik?
Non lo so. So solo che non sembra male terminare alle 18:30, alla Cavallerizza Reale – Manica Corta con i Disco Inferno e le letture dantesche di Lucilla Giagnoni.
Come vedete ci ho provato e non ci sono riuscito, a dipanare un unico filo. Ma chissà cosa succederà alla mia ispirazione, da qui a domenica?
di Stefano Mola