Una volta in Europa

Luglio 25, 2004 in Libri da Marinella Fugazza

Una volta in Europa”Sono cinque racconti sulla vita di montagna, sospesi tra tradizione rurale e modernità industriale. Parlano dell’universo in cui le relazioni sono ancora esplicitamente influenzate dal rapporto fisico, quasi carnale con la natura, gli animali, gli esseri umani. Questo universo, inchiodato nella sua immobilità storica, prende vita grazie alla conoscenza poetica limpida e originale che trasforma la materia in alta letteratura, nel ritratto di una sconfitta in cui si rispecchia la fragilità umana.”Con questa motivazione Mario Rigoni Stern, presidente della giuria della trentatreesima edizione del Premio ITAS del Libro di Montagna ha assegnato il Cardo d’Oro a “Una volta in Europa” di John Berger. La scelta non stupisce: fin dalle prime pagine la lettura del libro ricorda nei suggestivi paesaggi, nella minuziosa descrizione degli alberi, nell’amichevole ed indispensabile legame con gli animali, nella profonda conoscenza della montagna, nell’affetto e nella poesia della descrizione dei caratteri umani i racconti ed i romanzi di Rigoni Stern. Oltre alla vicinanza anagrafica una serie di altre circostanze accomuna i due carismatici personaggi: la scelta di vivere fra le amate montagne, la bonarietà dei gesti e dei modi, l’immediata trasmissione di profonda conoscenza storica ed umana, la voglia di ascoltarli per ore per “saperne di più”, la bellezza e la comunicatività del loro sguardo.

Il libro, vincitore dell’ambito riconoscimento nazionale, è suddiviso in cinque capitoli ognuno dei quali racconta storie d’amore, a tratti sconvolgenti, dedicate agli umili del nostro tempo. Si assiste ad uno sradicamento delle proprie origini, per raggiungere “sogni”, che viene pagato a caro prezzo: si lasciano orizzonti fatti di natura per abbandonare un ruolo che tende ad essere snaturato nella società moderna. Berger narra storie reali che da buon antropologo ha raccolto facendosi quindi portavoce di un mondo ai più sconosciuto e quasi del tutto abbandonato lasciando trapelare il messaggio che si deve partire da un nucleo locale e localizzato per riuscire a capire l’universale. Non c’è futuro per l’uomo se non si guarda al passato.

Nei racconti di Berger l’individuo può apparire perdente, ma la storia personale aiuta al riscatto e al confronto con altre realtà. I suggestivi paesaggi alpini e le loro descrizioni particolareggiate, il rapporto fisico con la natura ci portano alla scoperta ed alla conoscenza di situazioni e sensazioni che forse ci siamo dimenticati, ma che sono presenti ed ereditarie nel nostro codice genetico. Questo libro aggiunge un nuovo tassello, insieme alle opere precedenti del poliedrico autore, alla ricostruzione del ventesimo secolo caratterizzato dall’incubo, sempre più reale, della globalizzazione: pochi sono ormai gli esseri umani che cercano di resistere all’amnesia generale sopravvivendo in microcosmi piccoli e sparuti dove viene tenuta viva la conoscenza storica e pratica del territorio

John Berger, nato a Londra nel 1926 e da quasi trent’anni residente in un piccolo villaggio delle alpi francesi, è un personaggio noto a livello mondiale per la sua eclettica personalità: non solo scrittore abile e capace, ma anche poeta, giornalista, critico d’arte, romanziere, sceneggiatore, autore teatrale e disegnatore. “Una volta in Europa” insieme al volume “Le tre vite di Lucie”, costituiscono il primo e secondo capitolo delle splendida trilogia “Into their labours” : si tratta di un progetto, storico e letterario, dedicato agli umili del nostro tempo; contadini, braccianti, pastori che, con uno sguardo dolce e sereno, alla vista dei fiordalisi ti dicono: “questi fiori sono le anime dei poeti”.

Titolo: Una volta in Europa
Autore: John Berger
Casa editrice: Bollati Boringhieri
Prezzo: € 15.00
Pagine: 168

di Marinella Fugazza