Viaggi reali o immaginari?

Ottobre 7, 2004 in Attualità, Medley da Redazione

C’è fermento nell’aria… il ragazzo accorda la chitarra, scaldando l’atmosfera, il plettro in bocca… Ma guarda, accanto a lui c’è Sebastiano Marano. È lui a farci sognare con la sua canzone “Il guerriero più astuto”, così discretamente e umilmente seduto, senza mosse di scena, eppure così comunicativo e potente. Appesi agli ombrelloni dell’“Arancia di Mezzanotte”, i disegni e le opere occhieggiano bianche, brillanti: sembrano stelle nel cielo blu di stasera. Ingegneri e architetti: chi ha detto che non possano essere poeti e scrittori, disegnatori e musicisti fantasiosi! Più di duecento i capolavori di ragazzi che hanno partecipato al concorso sul tema“Alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare”, organizzato da “Il Traspiratore”. I capolavori erano per la maggior parte ispirati ad un viaggio interiore. Come ha sottolineato giustamente Dada Rosso, nel viaggio ci attendiamo sempre il materializzarsi del nostro sogno e di scoprire un piccolo pezzo di noi stessi.

[© Foto a cura di Mario Solavaggione]
Ma un viaggio cos’è? Non è solo una valigia da riempire, ma un’anima da liberare. È catturare profumi, magari non esotici e sorrisi di bambini con il naso schiacciato contro i finestrini, loro, che disegnano con il dito sul vetro appannato. Ed è ascolto. Un viaggio è imparare a dire arrivederci o addio ad una “petrosa Itaca” che chissà se rivedremo. Un viaggio è anche un’immersione nel linguaggio, nella parola, in un flusso di coscienza liberatorio: bellissimo l’intervento di Franco Dionigi, un medico il cui viaggio è stato anagrammatico. ESTRO TRA PARI, l’anagramma di “Traspiratore” da lui inventato per l’occasione, fotografa perfettamente le preziose alchimie che questi incontri tra parole, immagini e giovani menti fantasiose abbiano prodotto e continuino a produrre. Gli è sembrato di ritornare sui banchi dell’Università, quei banchi stretti che insegnano la condivisione, pur non avendo potuto partecipare al concorso, “perché non ho l’età”, dice, con disarmante simpatia, con un sorriso sereno, serafico e, mi permetto di dire, giovane. Bella la potenza dei nostri viaggi interiori, eh? Bella è l’emozione di Claudio Arissone e Monica Mautino, organizzatori di questo autentico e semplice viaggio, la cui meta è concedere a piccoli sogni, un piccolo angolo di realtà.

di Carmen Inglese